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L’agenzia internazionale Market Realist – sede centrale a New York – nei giorni scorsi ha alzato ulteriormente l’asticella delle già rosee aspettative mondiale sul settore.

Sui generici c’è una tonnellata di opportunità”. L’agenzia internazionale Market Realist – sede centrale a New York – nei giorni scorsi ha alzato ulteriormente l’asticella delle già rosee aspettative mondiale sul settore. E lo ha fatto incrociando non solo i dati dei “guru” in materia, in particolare quelli diffusi a fine anno scorso dall’Institute for Heatlhcare Informatics (Ims), ma anche quelli delle autorità e delle associazioni sanitarie americane, europee e asiatiche, nonché le proiezioni dei principali analisti finanziari.

L’istantanea globale è quella di un boom in corso, ma le prospettive puntano all’escalation. Il dato di base è la crescita del settore farmaceutico nel suo insieme. La spesa globale in medicinali è stimata per il 2020 intorno alla cifra iperbolica di 1,4 milioni di miliardi di dollari, con un incremento (a prezzi costanti) di circa il 30% rispetto al 2015. L’ulteriore impennata è motivata da diversi fattori, dall’aumento della popolazione al suo invecchiamento, dall’estensione dei mercati emergenti (in particolare l’India) all’espansione di alcuni settori quali la terapia del dolore, dall’incremento atteso nelle percentuali delle persone curate – più di metà della popolazione vivrà in paesi in cui l’uso dei farmaci eccede mediamente una dose al giorno, nel 2005 era solo il 31% - all’immissione di nuovi e costosi farmaci originator.

Ed è proprio da tale generale premessa di fatto che scaturisce la pressione crescente sugli equivalenti. La salute costa troppo e costerà sempre di più, sicché sarà assolutamente vitale il ricorso ai generici, che hanno già consentito un risparmio mondiale di ben 1,68 milioni di miliardi di dollari tra il 2005 e il 2014. Negli Stati Uniti, ad esempio, dove già rappresentano l’88% dei farmaci prescritti – ma solo, si noti, il 28% dei costi – nel 2020 la percentuale sfonderà abbondantemente quota 90. Su scala mondiale, il consumo di generici è aumentato del 7% nel 2014, ma si prevede che il suo contributo alla crescita del mercato farmaceutico globale in questo decennio sarà addirittura del 52%.

Sull’Italia c’è una cautela legata al fatto che le scadenze brevettuali sui brand sono lievemente in calo. Ma il nostro paese ha un grosso vantaggio comparato, ed è quello di un rilevante margine di recupero rispetto alle medie degli altri paesi di pari reddito.

 

 

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