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Sul ruolo del farmaco generico nel contenimento della spesa sanitaria è eloquente il caso dell’Asl di Olbia, notato anche dalla stampa regionale.

I grandi dati aggregati a volte possono confondere. E a volte giustamente, perché lasciano in chi legge il sospetto che riflettano chissà quali altre variabili nascoste. Gli esempi più piccoli risultano allora spesso più chiari, senza quelle paventate controindicazioni. Sul ruolo del farmaco generico nel contenimento della spesa sanitaria è eloquente, ad esempio, il caso dell’Asl di Olbia, notato anche dalla stampa regionale.

Il dato secco è che aumentano le ricette mentre diminuisce la “spesa farmaceutica territoriale”, ovvero la spesa convenzionata dei pazienti in farmacia. Com’è possibile questo “miracolo? Ebbene, nota anche “La Nuova Sardegna”, il dato si spiega tutto nel ricorso al generico. Nella citata Asl la spesa territoriale è passata dai 28 milioni 81 mila euro del 2009 (per 1.400.806 ricette) ai 24 milioni 397 mila del 2015 (con 1.648.905 ricette). Oltre 3 milioni e mezzo di euro di risparmi di spesa per una riduzione della spesa netta per l’acquisto dei farmaci in ambito territoriale che supera il 13%, a fronte di un incremento del 17% delle ricette ”.

La tendenza si riflette comunque anche a livello nazionale. “Nel periodo Gennaio–Dicembre 2015 ha rilevato l’ultimo rapporto in proposito di Assogenerici – quasi tutte le regioni fanno segnare una diminuzione della spesa territoriale netta verso lo stesso periodo del 2014”. Dov’è allora il problema? Perché invece si susseguono sistematicamente le notizie sullo sforamento dei tetti regionali di spesa farmaceutica?

La stessa Asl di Olbia chiarisce la risposta. Se i cittadini sono “virtuosi” in farmacia, scegliendo sempre più il generico, lo stesso ancora non vale per molti degli ospedali. “ La spesa per i farmaci acquistati per le strutture sanitarie pubbliche segue invece un trend di crescita, passando dai 12 milioni e 70 mila euro del 2012 ai 16 milioni e 169 mila del 2015 ”. La spiegazione è appunto uguale e contraria. “Negli ospedali si erogano terapie farmacologiche ad alto costo”, con minor ricorso ai generici.

Semplice, lapalissiano, e lo è anche per l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). “ Promuovere anche negli ospedali l’utilizzo dei medicinali generici e biosimilari”, ripete da mesi il presidente Mario Melazzini, dalle colonne del Corriere della Sera a, nei giorni scorsi, dalle pagine dei portali specializzati.

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