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Quasi due secoli fa il giovane Louis Braille escogitò quel sofisticato sistema che ha consentito ai non vedenti come lui di rompere le barriere con il mondo, a iniziare dalla lettura. Oggi la ricerca dimostra che l'uso di tale sistema alfabetico abbia il potenziale di allargare le capacità mentali di tutti, inclusi i vedenti.

Quasi due secoli fa il giovane Louis Braille escogitò quel sofisticato sistema che ha consentito ai non vedenti come lui di rompere le barriere con il mondo, a iniziare dalla lettura. Oggi la ricerca estende il concetto, dimostrando come l'uso di tale sistema alfabetico abbia il potenziale di allargare le capacità mentali di tutti, inclusi i vedenti, per la medesima qualità di “rompere le barriere” tra i meccanismi cerebrali.

Lo sappiamo un po' tutti, il nostro cervello è organizzato in aree, diversificate per funzione. Siamo in parte “scollegati”, non solo tra corpo e mente (secondo la visione aristotelica che ha segnato la civiltà occidentale), ma anche tra scompartimenti cerebrali. Una ricerca dell'Università Jagiellonian di Varsavia, pubblicata sulla rivista scientifica eLife, svela nuovi potenziali dell'irrobustimento della loro connessione.

29 volontari vedenti si sono prestati a un esperimento per nove mesi. Consisteva proprio nell'apprendimento dell'alfabeto Braille. Hanno raggiunto il buon esito di imparare a leggere fino a 17 parole al minuto. Al contempo, all'inizio e alla fine del corso, sono stati sottoposti a una particolare risonanza magnetica mirata a valutare l'eventuale impatto sulle diverse aree cerebrali. L'esito si è rivelato convincente, sul piano appunto delle “connessioni” attivate, in particolare tra la corteccia visiva e quella tattile.

La notevole capacità adattiva del cervello dinanzi a traumi o deprivazioni sensoriali, quali la cecità, è cosa già nota tra gli addetti ai lavori. I ricercatori polacchi rivendicano però di aver dimostrato come tale capacità interconnettiva possa efficacemente attivarsi anche in assenza di tali disturbi. “Basta allenarla in modo adeguato”, dicono. E sarebbe proprio in tale “flessibilità” che il cervello umano si qualifica rispetto a quello degli animali.

A margine, il mese scorso si è celebrata la “Giornata del Braille”, istituita dall'Unesco nel 2007. Tante le iniziative in tutta Italia, perfino una piazza di Cagliari dedicata allo studioso francese. Con alcune buone notizie, quali l'avanzare delle nuove tecnologie a sostegno dei non vedenti, incluso un apposito tablet in preparazione dall'Università del Michigan. Utile potenzialmente a tutti, a quanto emerge.

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