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La necessità di un’assoluta trasparenza nel rapporto prezioso quanto delicato tra produttori e medici è fuori discussione, anzi risulta cruciale che sia il mondo farmaceutico stesso a darne impulso e garanzia.

L’industria farmaceutica sta tutto sommato bene, anzi meglio degli altri, contribuendo più di ogni altro settore alla tenuta (in questo caso alla crescita) dell’economia italiana, oltre che alla salute. Vi sono norme e vincoli, non sempre benefici e utili ai cittadini, ma la necessità di un’assoluta trasparenza nel rapporto prezioso quanto delicato tra produttori e medici è fuori discussione, anzi risulta cruciale che sia il mondo farmaceutico stesso a darne impulso e garanzia. Anche per fugare i sospetti, deleteri per un rapporto di piena fiducia tra medico e paziente, che è base fondante di ogni terapia.

Bene dunque l’annuncio di Farmindustria di un nuovo “Codice della Trasparenza” (in linea coi capisaldi della Federazione delle Industrie Europee), definito una “svolta storica” dal presidente Massimo Scaccabarozzi, con l’assenso della Federazione Nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo). Da giugno le imprese pubblicheranno sui loro siti i nominativi dei professionisti con cui hanno collaborazioni retribuite, inclusi contributi a convegni, consulenze e altro (mentre le sovvenzioni per la ricerca sono normate dalla legge). Le norme sulla privacy impongono, tuttavia, che il singolo debba fornire il suo consenso alla diffusione, ma la stima dell’organizzazione è che aderiranno almeno 8 medici su 10.

Per il mondo degli equivalenti tutto questo rappresenta un’ottima notizia, che ricalca antecedenti battaglie e “codici deontologici” progressivamente allargati, anche nei giorni scorsi. L'obiettivo della trasparenza, nelle parole del presidente di Assogenerici Enrique Häusermann, deve coinvolgere “tutti gli aspetti dell'attivitù del comparto”, e richiede una “ continua opera di verifica e, se necessario, di aggiornamento in base alle esigenze della società”.In base ad esse vanno scritti i codici, in base ad esse vanno aggiornati.

Di qui l’impegno per tutte le associate, già sancito da tempo, a (tra le altre cose) “ rendere pubblico un elenco delle associazioni di pazienti a cui fornisce supporto economico e/o significativo sostegno indiretto/non economico, unitamente alle finalità alla base di tale supporto ”, in linea con le direttive della Medicines for Europe. E di qui, l’ulteriore specifica, sancita in assemblea a marzo, dell’ “obbligo di pubblicare ogni anno la lista degli operatori sanitari e delle società scientifiche cui sono stati riconosciuti contributi economici”.

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