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"Nove maschi su dieci vanno dallo specialista solo se affetti da patologie gravi”, quando magari è troppo tardi. E perfino quando ci vanno “sono estremamente reticenti a parlare con lui delle proprie problematiche”.

Giugno è il mese della prevenzione urologica, ed è un po' una contraddizione in termini perché - lamentano gli stessi promotori - gli uomini la fanno pochissimo. L'iniziativa è della Società Italiana di Urologia (Siu), e prevede l'apertura di circa duecento centri italiani a consulti e visite gratuite.

L'auspicio è proprio quello di innescare un cambio di rotta rispetto alla riluttanza tutta maschile verso il medico, nutrita da vecchi retaggi “machisti” nonché da qualche paura a scoprire e affrontare le proprie patologie. “L'uomo non fa prevenzione - incalza il Segretario Generale della Siu Vincenzo Mirone – Solo il 10-20% si è sottoposto nella vita a una visita preventiva, contro oltre il 50-60% delle donne”. L'esito ultimo è che “nove maschi su dieci vanno dallo specialista solo se affetti da patologie gravi”, quando magari è troppo tardi. E perfino quando ci vanno “sono estremamente reticenti a parlare con lui delle proprie problematiche”.

Una tempestiva prevenzione, affiancata da stili di vita sani, sarebbe cruciale per inibire o comunque debellare le patologie tipiche degli uomini. Sono la prostatite, un'infezione che colpisce circa il 25% dei maschi, specie in età tra i 18 e i 45 anni. Ancor più diffusa e altrettanto curabile l'iperplasia prostatica benigna, affliggendo sei milioni di italiani, ovvero la metà degli over-60, e praticamente la totalità degli over-80, incidendo parecchio sulla loro qualità della vita, specie con disturbi alla minzione. Poi il dolorosissimo calcolo urinario, causa della colica renale, peraltro trattabile oggi con interventi mini-invasivi e comunque, di nuovo, largamente prevenibile con una buona alimentazione, ampio consumo idrico e visite frequenti. E ancora, l'infertilità, che per almeno il 50% dei maschi colpisce gli uomini, nonché la disfunzione erettile, che coinvolge ufficialmente due milioni e mezzo di italiani, ma in realtà sono molti di più, considerando che solo uno su tre si rivolge al medico.

Fin qui le patologie e i disturbi “benigni”. Ma c'è anche il cancro alla prostata, che rappresenta il tumore più frequente tra i maschi (circa 36mila nuove diagnosi e 7mila morti all'anno) e la seconda causa di morte per neoplasia, dopo quello al polmone. Anche e soprattutto qui, la visita di prevenzione è essenziale perché la patologia è spesso asintomatica nelle fasi iniziali, quando è ancora curabilissima.

L'iniziativa della Siu va allora presa sul serio. Per trovare la struttura più vicina si può consultare un apposito sito (controllati.it) o telefonare a un numero verde (800.822.822). Sperando che la visita diventi una salvifica abitudine annuale.

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