MENU
Le difficoltà economiche costringono tante italiane e tanti italiani a rinunciare al loro bene più prezioso, la cura della propria salute.

Fiuggi, Salerno, e poi Asti. L’allegra acrobazia della campagna “IoEquivalgo” mobilitata da Cittadinanzattiva-Tribunale del Malato, col sostegno non condizionato di Assogenerici, sta lambendo ogni latitudine della penisola in un crescendo di attenzione pubblica. Meno allegro è il dato di fondo che contribuisce all’urgenza della stessa mobilitazione per i farmaci generici, ossia il fatto che le difficoltà economiche costringono tante italiane e tanti italiani a rinunciare al loro bene più prezioso, la cura della propria salute.

 

Le cifre ufficiali sembrano peraltro riservare qualche sorpresa. In particolare, la povertà assoluta in Italia, anziché aumentare, sarebbe in diminuzione: nel 2014, per la prima volta dal 2007, ossia al culmine della più grave recessione dal dopoguerra, risulta in calo, per l’esattezza al 5,7% delle famiglie e al 6,8% degli individui (oltre quattro milioni di persone, comunque). In questo sembra però pesare il “ nuovo metodo di calcolo proposto dall’Istat”, avverte l’ultimo dossier della Fondazione Banco Farmaceutico.

 

E a far suonare scricchiolante tale “metodo” sono proprio i dati reali sulla spesa sanitaria. Mediamente è rimasta costante, sui 444 euro pro capite all’anno, ma quella delle fasce meno abbienti è crollata a 69 euro. La differenza, si noti, non è solo sui valori assoluti, ma anche in proporzione ai diversi redditi: i non poveri destinano il 3,8% del loro bilancio domestico alle cure, la proporzione scende all’1,8% per gli indigenti.

 

Di quei 69 euro, 52 - nota ancora la Fondazione – sono destinati all’acquisto di farmaci, segnando un calo del 2,1% solo nell’ultimo anno, quando i "non poveri" hanno invece fatto segnare un recupero del 2,7%. Segnali eloquenti, che chiamano l’intero settore sanitario alla responsabilità. E in effetti, a collaborare con i volontari di Cittadinanzattiva nella loro causa a sostegno dei farmaci equivalenti sono un po’ tutti, dai medici agli infermieri, dagli studiosi ai farmacisti, con le relative rappresentanze e il patrocinio dell’Agenzia Italiana del Farmaco. Uniti dalla consapevolezza di quanto legalmente e assiduamente comprovato, ovvero la completa equivalenza dei generici, dai principi attivi all’efficacia e sicurezza terapeutica.

 

La sola differenza è nel prezzo ben più basso, ed è una differenza miliardaria, come accerta costantemente il nostro “Salvadanaio della Salute”. Centinaia le persone accorse nei giorni scorsi anche in piazza San Secondo, ad Asti, ultima tappa del tour che coinvolgerà fino a ottobre un’altra decina di città italiane. E poi c’è la “piazza” del web, dei social e dell’app di “IoEquivalgo”, che sta segnando un’escalation. Sono oramai migliaia i contatti che segnalano una “fame” di salute e di risparmio meritevole di un’urgente risposta collettiva.

Articoli Correlati

x