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Massafra, provincia di Taranto, ai piedi della Murgia. Dal Sud Italia spunta il caso esemplare di una mobilitazione severa quanto consapevole sui costi della Sanità.

Massafra, provincia di Taranto, ai piedi della Murgia. Dal Sud Italia spunta il caso esemplare di una mobilitazione severa quanto consapevole sui costi della Sanità. Che invoca uno stop ai tagli, e al contempo mette la lente sugli sprechi e sull’abitudine delle autorità sanitarie di non pagare, o pagare in grave ritardo, i fornitori dei beni essenziali per la salute.

La molla è scattata dalle preoccupazioni circa la ventilata chiusura di alcuni nosocomi, in particolare l’ospedale Moscati di Taranto e il San Marco di Grottaglie, a cui si aggiungono piani regionali, in Puglia come altrove, specie nel Sud Italia, di riduzione delle strutture. Di qui la mobilitazione del “ Comitato per la difesa dei cittadini di Massafra”, anche per una convocazione straordinaria del Consiglio Comunale.

E’ solo un esempio delle tantissime iniziative locali in corso, che coinvolgono associazioni, organizzazioni sindacali, gruppi spontanei di cittadini e professionisti intorno alla politica sanitaria, dalle scelte regionali agli indirizzi nazionali. Per la verità la stessa ministra Lorenzin in questi giorni è intervenuta, proprio in Puglia, a un convegno dell’Università di Bari, fornendo qualche rassicurazione, nell’orizzonte di un “Patto per il Sud” che ponga la Sanità al centro: “ Garantire lo sblocco dei turn over, l’aumento del fondo sanitario per la stabilizzazione dei precari e lo sblocco delle assunzioni dove è necessario. Oltre all’accesso alle terapie innovative per il Sud allo stesso modo che per il Nord Italia ”, ha detto.

In ogni caso la novità è nell’attenzione pubblica, che sembra salita a livelli senza precedenti, portando il tema della salute al cuore di larga parte delle mobilitazioni civiche. Da conferenze stampa improvvisate, a sit-in e volantinaggi organizzati da pensionati e sindacalisti, addirittura medici che “si imbavagliano” a Napoli per contestare i tagli al settore.

Di più, il salto in avanti non è solo “quantitativo”, ma anche nella maturità della consapevolezza diffusa circa la complessità del tema sanitario. I cittadini di Massafra non si limitano a opporre l'altolà ad alcune chiusure ospedaliere. Sottolineano anche il nodo della “ corruzione e lo spreco di denaro nella gestione dei servizi sanitari”, e quello dei ritardi pubblici nel pagamento dei fornitori di servizi e farmaci: “non sono stati mai rispettati i tempi prescritti dalla legge”, con tutto quel che consegue per i lavoratori e i pazienti, nonché per l’intero settore chiamato a prendersene cura.

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