MENU
Le “cronache sulla salute”, si alimentano di periodici allarmi epidemici, ma il problema sanitario sta perlopiù altrove, specie nei Paesi avanzati. Sono le cosiddette “malattie non trasmissibili”, innescate spesso e volentieri da cattive abitudini.

Le “cronache sulla salute”, si alimentano di periodici allarmi epidemici, o addirittura pandemici, tra il recente Zika, l’oramai “vecchio” (ma tuttora in agguato) Hiv, e altri, a ritmi quasi stagionali. Il problema sanitario però sta perlopiù altrove, specie in paesi avanzati. Sono le cosiddette “malattie non trasmissibili”, innescate spesso e volentieri da cattive abitudini, quali il fumo, l’alcol e la sedentarietà. Su di esse è perfino l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) a lanciare l’allarme. E lo lancia proprio per l’Europa.

Oggi, 12 settembre, all’occasione dell’avvio della sua conferenza continentale a Copenaghen, l’Oms presenta un vero e proprio “Piano d’Azione”. Il dato di base è che alcuni buoni risultati mettono in ombra l’enormità del potenziale delle politiche (scarsamente attuate) di prevenzione apparentemente “minori”, che sarebbero di decisivo impatto per il nostro avvenire. “ Le persone che moriranno nella mezza età nel 2030 per cause prevenibili sono i giovani adulti di oggi”, ricorda la direttrice regionale per l'Europa, la dottoressa Zsuzsanna Jakab.

I casi dell’alcol e del tabacco sono emblematici. A livello complessivo la “tendenza va nella giusta direzione”, nota il “Piano”, ma diversi dati regionali risultano “insoddisfacenti”. L’alcol è ad esempio “ la prima causa patologica nell’Europa orientale, con segnali preoccupanti soprattutto tra i giovani”.

Ancor più serio, e forse significativo, il dato sulle sigarette. Si fuma di più non tra i ricchi (benché, si pensa, potrebbero più facilmente buttare denari invano), ma soprattutto nei paesi poveri, e in particolare tra coloro che soffrono di problemi mentali.

Altissimo è dunque il potenziale di alcuni accorgimenti politici di semplice implementazione. Campagne di prevenzione contro fumo e alcol “targetizzate” soprattutto sui ceti deboli. Poi programmi di “riabilitazione cardiaca” (il cui ambito è la principale causa di morte in Europa) per il recupero da attacchi di cuore e ictus: si salvano molte vite con gli interventi emergenziali e chirurgici, ma la terapia post-operatoria è sottoutilizzata. E ancora, politiche fiscali per promuovere un’alimentazione che riduca i grassi saturi. La Francia si è già mossa preparando una “tassa” che bersagli i cibi preconfezionali in base alle loro calorie. A detta dell’Oms, non è affatto una cattiva idea, considerando i danni portati dal cosiddetto “junk food”.

Articoli Correlati

x