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I reni sono spesso l’ultima delle preoccupazioni dei diabetici. A torto. C’è una patologia, chiamata “nefropatia”, e colpisce quasi il 40% dei pazienti, con conseguenze che arrivano all’insufficienza renale, a dialisi e perfino necessità di trapianto, che per giunta sono segnalate in rapido aumento, complice anche la crescente sedentarizzazione di molti.

I reni sono spesso l’ultima delle preoccupazioni dei diabetici. A torto. C’è una patologia, chiamata “nefropatia”, e colpisce quasi il 40% dei pazienti, con conseguenze che arrivano all’insufficienza renale, a dialisi e perfino necessità di trapianto, che per giunta sono segnalate in rapido aumento, complice anche la crescente sedentarizzazione di molti. Dinanzi a tali danni è stata annunciata nei giorni una novità che suona promettente.

Se n’è parlato a Monaco di Baviera al 52mo Congresso dell’Associazione Europea per lo Studio sul Diabete (Easd). L’Università tedesca di Erlangen-Nuremberg ha rilevato anzitutto che i maschi con diabete di tipo 2 corrono un rischio sei volte più grande (rispetto ai non diabetici) di incorrere in tale malattia, che rappresenta per giunta un fattore di rischio per le patologie cardiovascolari. Di qui la sperimentazione su alcuni farmaci, definiti erroneamente “nuovi” da qualche organo di stampa, mentre sono già in uso da qualche anno.

Sono stati quindi esaminati oltre 9300 pazienti di trentadue paesi diversi, seguendoli per cinque anni. E’ stato valutato in particolare l’effetto (comparato col placebo) della “liraglutide”, un analogo (somministrato con penne pre-caricate) di un ormone endogeno che potenzia, in risposta al consumo di zuccheri, la secrezione insulinica del pancreas, utilizzato anche in terapie contro l’obesità, in quanto innesca un ritardo nello svuotamento gastrico con riduzione dell’appetito e della massa corporea.

E’ stata così accertata una significativa riduzione del rischio di comparsa o di peggioramento di danni renali del 26%, nonché di morte per cause cardiovascolari del 22%. “Sono dati di grande rilevanza clinica”, spiegano i ricercatori, anche perché è stata inoltre accertata la sostanziale insussistenza di effetti collaterali indesiderati, con per giunta un’incidenza lievemente diminuita di pancreatiti.

Il tema è importante, anche perché, scrive ad esempio il professor Sergio Marigo, fondatore del Centro antidiabetico di La Spezia, “ la nefropatia fa più danno che paura”, rispetto ad altre patologie, anche legate al diabete. Invece è un aspetto che merita un’accresciuta attenzione. “La funzione dei reni è indispensabile per la vita – aggiunge - e lo prova il fatto che tutti gli esseri viventi, superiori e inferiori, possiedono i reni o qualche cosa che gli assomiglia”. Un tassello cruciale per la salute e per la vita, dunque, che ora sappiamo un po’ meglio come proteggere.

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