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Ci sono i convegni, le cifre, i documenti e le ricerche che certificano l’assoluta equivalenza dei farmaci generici (acquistati in farmacia) rispetto alla “marca”, e il loro contributo alle tasche dei cittadini e alle casse pubbliche, consentendo di ampliare la platea dei pazienti ovvero la qualità delle cure.

Ci sono i convegni, le cifre, i documenti e le ricerche che certificano l’assoluta equivalenza dei farmaci generici (acquistati in farmacia) rispetto alla “marca”, e il loro contributo alle tasche dei cittadini e alle casse pubbliche, consentendo di ampliare la platea dei pazienti ovvero la qualità delle cure. Ma quando tutto questo esce dai dialoghi tra addetti ai lavori e si spalanca all’incontro diretto ed esteso con i cittadini il significato e l’effetto sono ben più rilevanti

Chieti, l'8 ottobre, presso il Centro Commerciale Megalò, e poi piazza della Vittoria a Taranto il 14 ottobre, sono state le ultime tappe di “Io Equivalgo”, il tour italiano di Cittadinanzattiva a sostegno dei generici, che dallo scorso maggio ha toccato una dozzina di città di ogni latitudine. Un “villaggio” itinerante, tra incontri, prospetti informativi, volontari e operatori sanitari pronti a documentare la piena identità nei principi attivi, efficacia e sicurezza terapeutica, oltre agli aspetti di risparmio.

Questi sono stati quantificati all'ultima assemblea di Assogenerici nella cifra di 4 miliardi di euro negli ultimi quindici anni. “Se nel nostro Paese si è riusciti nel tempo a sostenere la spesa farmaceutica e a permettere l’adozione progressiva dell’innovazione lo si deve a questo ”, ha notato il presidente Enrique Häusermann. E tuttavia il risparmio potenziale per i cittadini potrebbe essere ben maggiore, a leggere le stime mensili del “Salvadanaio della Salute”, mentre tra resistenze e nodi amministrativi il settore, pur in crescita, rimane ancora al di sotto delle medie europee. Nei farmaci rimborsabili dal Servizio sanitario, in particolare, la loro quota è rimasta ferma al 29% negli ultimi tre anni.

E' un ritardo da colmare, perché tanti italiani sono costretti a rinunciare alla terapia per il nodo dei prezzi. Il problema dell'aderenza terapeutica, ricorda il Segretario Generale di Cittadinanzattiva, “è anzitutto dovuto all'interruzione delle cure per difficoltà economiche”, fatto eticamente inaccettabile.

E' un lieto fine quello della campagna, che però reclama un concreto seguito nei fatti. E sono in fondo quasi tutti a invocarlo, a leggere i nomi delle entità che si sono schierate a sostegno del tour dell'associazione: Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), le principali sigle sindacali, gli ordini professionali di medici, infermieri, farmacisti. “Promuovere anche negli ospedali l'utilizzo dei medicinali generici”, aveva già auspicato a inizio anno il presidente dell'Aifa Mario Melazzini, ora nominato anche Direttore Generale, con i complimenti di tutti quelli che hanno a cuore la salute.

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