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Al di là degli aspetti “filosofici”, c'è un sempre più solido riscontro scientifico della “purificazione” collegata al digiuno (entro certi limiti), tanto da ispirare biologi e nutrizionisti a “brevettare” nuove “diete” che in qualche modo la simulano.

La luce del mondo si accende dentro di voi quando digiunate e purificate voi stessi”, diceva il compianto Mahatma Gandhi. Insomma lo ammetteva esplicitamente, tanto da farne un tassello della propria filosofia: le sue reiterate, e prolungate, rinunce al cibo non erano solo un gesto politico di “disobbedienza civile”, ma anche un modo di purificarsi, a beneficio della propria anima quanto del proprio corpo. Al di là degli aspetti “filosofici”, c'è un sempre più solido riscontro scientifico che tale “purificazione” (entro certi limiti) faccia effettivamente bene, tanto da ispirare biologi e nutrizionisti a “brevettare” nuove “diete” che in qualche modo la simulano.

Uno dei nomi più noti è quello di uno studioso genovese di neppure 50 anni. Il professor Valter Longo studia e insegna alla Divisione di Biogerontologia dell'Università della Southern California. Si direbbe l'ennesimo caso di “cervello in fuga”, anche se il realtà la sua “fuga” negli Stati Uniti ebbe inizio prima ancora di iniziare l'università. Citatissimo nelle riviste scientifiche, intervistato spesso dai media d'oltreoceano, è entrato in qualche notorietà italiana grazie a un servizio televisivo de “Le Iene”, suscitato appunto dalla sua teorizzazione di una “dieta mima-digiuno”.

Non si tratta di un assoluto “digiuno”, ma dell'identificazione di un percorso alimentare rapido e capace di imitarne le virtù. Consiste nell'introduzione periodica (una volta a trimestre, più spesso per gli obesi, meno per chi fa attività sportiva continuativa) di un regime rigoroso per circa 5 giorni, che si limiti l’alimentazione a verdure, grassi “buoni” come l'olio d'oliva, cibi con Omega 3 (quali il pesce e i crostacei), lasciando invece da parte zuccheri, carboidrati e proteine animali (incluso il latte e derivati).

In base a sperimentazioni su animali, e all'esito parziale di test sugli uomini, tale “simulazione” si avvererebbe davvero, e cioè, ad esempio, quattro giorni di “dieta mima-digiuno” produrrebbero gli stessi effetti benefici di due giorni di digiuno totale.

L’elenco di tali benefici, alla luce anche delle ricerche più recenti, è piuttosto lungo, e la perdita di peso è forse quello meno rilevante. Gli altri sono la prevenzione del diabete, di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, perfino del cancro ai polmoni e alla pelle. Il digiuno periodico aiuterebbe infatti ad “attivare il sistema immunitario e a esporre le cellule tumorali a esso”, spiega Longo. Ancora, stimolerebbe la produzione di cellule staminali, antidoto all'invecchiamento. Niente male. Al di là dei dettagli della dieta e delle attese verifiche emerge comunque un messaggio importante: esistono meccanismi naturali per stimolare le nostre difese, e stanno anche nei cibi, nonché nella almeno periodica rinuncia ad alcuni di essi.

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