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Ci sono le parole, a volte qualche legittimo quesito, e periodiche obiezioni fondate perlopiù sulla “fantascienza”. Tra una parola è l’altra permane comunque una realtà, ossia che i vaccini rappresentano una storia di splendide notizie per l’umanità.

Ci sono le parole, a volte qualche legittimo quesito, e periodiche obiezioni fondate perlopiù sulla “fantascienza”. Tra una parola è l’altra permane comunque una realtà, ossia che i vaccini rappresentano una storia di splendide notizie per l’umanità, che hanno rivoluzionato la scienza moderna e soprattutto continuano a salvare milioni di vite. Lo ricorda in questi giorni un rapporto dell’Unicef insieme all’Organizzazione Mondiale della Sanità e ad altri enti internazionali indipendenti, focalizzato sul morbillo negli ultimi quindici anni.

La realtà secca è che le vaccinazioni per tale patologia infettiva hanno salvato dal 2000 circa 20 milioni di bambini, riducendo del 79% la mortalità. E tuttavia la battaglia non è vinta, tant’è che ogni giorno ben 400 bambini ancora muoiono di morbillo (stima sull’anno scorso).

“Eradicarlo definitivamente non è una missione impossibile, perché abbiamo gli strumenti ed è una malattia facile ed economica da prevenire – incalza Robin Nandy, responsabile immunizzazioni dell’Unicef – ma manca la volontà politica di raggiungere ogni bambino, indipendentemente da dove viva”. E sono addirittura 20 milioni i bimbi nel mondo che non hanno ricevuto le vaccinazioni nel 2015, specie in Asia e in Africa, proprio nell’anno in cui il continente americano è stato dichiarato “libero” dalla malattia.

E il problema non affranca l’Europa. Ampi focolai sono stati rilevati in Germania, perfino tra gli anziani. L’Italia non sta messa meglio, anzi le tendenze degli ultimi mesi segnalano un preoccupante aumento: 584 i casi segnalati solo nello scorso settembre e, da un approfondimento della Regione Veneto, emerge chiaramente il nesso col calo delle vaccinazioni. Alcuni genitori non le fanno fare ai figli.

Il tema coinvolge altre malattie, incluse quelle scomparse da tempo dal nostro paese. Nei giorni scorsi l’Istituto Superiore di Sanità ha rivelato un primo caso di difterite. “Bisogna anche attendersi, purtroppo, anche il ritorno della poliomelite”, avverte il presidente Walter Ricciardi. Puntando il dito, di nuovo sulla diminuzione delle immunizzazioni. Le conquiste della medicina non sono scontate. E sono a portata di mano, come dimostrano quei venti milioni di piccoli tratti in salvo.

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