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Dare e ricevere è sempre un'emozione, anche perché sono entrambi a dare e a ricevere. Lo raccontano spesso i tantissimi volontari che, lontano i riflettori, si prodigano a sostegno dei pazienti al punto da costituire di fatto una colonna portante della Sanità italiana.

Dare e ricevere è sempre un'emozione, anche perché sono entrambi a dare e a ricevere. Lo raccontano spesso i tantissimi volontari che, lontano i riflettori, si prodigano a sostegno dei pazienti al punto da costituire di fatto una colonna portante della Sanità italiana. Per una volta, però, i riflettori ci sono stati, in un bell'evento a Roma, al Teatro dei Dioscuri al Quirinale, al culmine di un tour di presentazioni della terza edizione del “Calendario Solidale”, con introiti in beneficenza appunto per il volontariato sanitario. 

Protagoniste, le donne, in particolare attrici che, al riparo della fama artistica, sono in primo piano  in attività di promozione sociale, quali Lina Sastri, Giuliana De Sio, Marisa Laurito, Piera Degli Esposti, Beatrice Luzzi. “Siamo nate così, 'sentiamo' tanto, anche il dolore”, ha detto quest'ultima (protagonista di documentari e recite per associazioni quali Libera, e fondatrice dell'associazione Villaggio dei Bambini), nello spiegare il naturale connubio tra arte e impegno.

“Donne straordinarie”, commenta il celebrato “fotografo delle dive” Carlo Bellincampi, includendo nel complimento anche le altre protagoniste della serata romana, tra parole, note, performance improvvisate e donazioni, a iniziare dalla promotrice e organizzatrice Tiziana Primozich, presidente dell'associazione Ipathia, e le stesse leader delle associazioni beneficiarie, l'Aiscup e l’Arcoiris, che si prodigano a sostegno, rispettivamente, dei pazienti oncologici e dei piccoli ricoverati all'ospedale Bambino Gesù. 

Il volontariato nella Sanità è al cuore dell'impegno civico degli italiani, strutturandosi in oltre 9000 associazioni (circa il 20% di tutte le organizzazioni di volontariato), che sono globalmente le più antiche nel nostro paese (per la metà hanno oltre trent'anni di vita), vantando anche il più elevato numero di aderenti ciascuna, per un totale stimabile a un considerevole mezzo milione di persone, seppur in lieve calo negli ultimi anni, complici le difficoltà legate alla crisi economica. E anche gli uomini fanno la loro parte, rappresentando anzi il 70% dei volontari, e lo stesso vale per i giovani, tanto che l’età media nel settore sanitario (intorno ai 45 anni) è la più bassa nel volontariato italiano.

C'è chi si prodiga nell'antico servizio del trasporto al pronto soccorso, prezioso soprattutto nei piccoli centri, chi si mobilita a raccogliere per l'appunto fondi, chi in iniziative di sensibilizzazione o di tutela dei diritti dei malati, e chi si muove direttamente nell'assistenza ospedaliera, a sostegno anche morale dei pazienti e dei loro familiari. Un lavoro silenzioso e vitale, ripetutamente elogiato dalla stessa ministra della Salute Lorenzin, quale volano della “cultura dell’umanizzazione delle cure”, e addirittura di “un modello di welfare sussidiario”. Di certo, se la Sanità italiana riceve ancora valutazioni internazionali globalmente positive, moltissimo lo si deve a loro, e a chi a loro volta li aiuta, a iniziare, com'è dunque naturale, dal mondo dell'arte.

 

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