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Il progetto, finanziato dal Ministero della Salute, sarà realizzato dalla rete d ricerca oncologica italiana chiamata “Alleanza Contro il Cancro” (Acc).

Anche gli operatori sanitari più scettici riconoscono nell’informazione – e nella rivoluzione tecnologica che l’ha moltiplicata negli ultimi decenni – una chiave di volta essenziale, dalla “cartella clinica” del paziente all’insieme delle notizie scientifiche che permettono un aggiornamento continuo, a beneficio dei pazienti oltre che degli stessi specialisti. Al contempo, però, permane una “controindicazione” quando arriva la “notizia”: difficilmente essa è di immediato impatto per la salute, trattandosi di scoperte che necessitano poi di anni di sperimentazioni prima di poter arrivare all’applicazione clinica.

In questo sta la “rivoluzione” annunciata, proprio nel nostro Paese: quello di una mappatura genomica dei tumori, una sorta di “oncochip” capace di captare con precisione e immediatezza le alterazioni tumorali e poter quindi calibrare meglio la cura farmacologica sul singolo paziente. Il progetto, finanziato dal Ministero della Salute, sarà realizzato dalla rete d ricerca oncologica italiana chiamata “Alleanza Contro il Cancro” (Acc).

“Prima della medicina personalizzata c’è la ricerca personalizzata”, ha detto in conferenza stampa nei giorni scorsi lo stesso ministro Beatrice Lorenzin. “Avremo la possibilità di mettere a sistema i tumori di ogni singolo paziente, eseguire terapie mirate e garantire ai medici di utilizzare al meglio i farmaci innovativi”, ha aggiunto, rivendicando che siamo “il primo Paese ad aver avviato un progetto come questo in maniera totalmente gratuita”. Altrove il progetto è già in atto, specie negli Stati Uniti, ma a costi privati rilevanti.

Il presupposto, ha spiegato il Direttore Scientifico dell’Acc Giuseppe Pelicci, è la peculiarità di ogni tumore, nonché la sua declinazione in una decina di mutazioni genomiche. Lo “sforzo computazionale straordinario – spiega – consiste nel collegare il genoma del paziente a tutte le informazioni genomiche disponibili nel mondo, in maniera tale da riassumere per ogni paziente tutta la conoscenza scientifica disponibile per effettuare la scelta migliore”. In altre parole, “ogni paziente diventerà un progetto di ricerca in sé”, con tutto quel che consegue per una definizione più appropriata della sua terapia, nonché di quella del paziente successivo, innescando un circolo virtuoso di progressiva personalizzazione delle conoscenze e qualità delle cure.

Il calendario prevede uno studio di fattibilità a partire da ottobre, specie in Sicilia, nel quale sarà rilevata la sequenza del genoma di un migliaio di tumori al polmone. Dall’anno prossimo il progetto sarà diffuso in altre regioni e per altre forme tumorali per le quali è prevista la rimborsabilità del Servizio Sanitario Nazionale. “Il potenziale è enorme”, assicura l’Acc.

 

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