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L’anoressia è qualcosa di più di un problema psichiatrico. Questo devastante disturbo alimentare è infatti collegato anche a un problema metabolico. A rivelarcelo è il Dna di chi ne soffre, come mostra uno studio internazionale pubblicato sulla rivista Nature Genetics. I ricercatori, 200 in tutto che lavorano in 27 centri sparsi per il mondo, hanno eseguito l’analisi genomica del Dna di quasi 17.000 pazienti con anoressia nervosa, messi a confronto con più di 55mila soggetti sani. Insomma si è trattato del più ampio studio sull'anoressia nervosa noto fino ad oggi, a cui hanno partecipato per l’Italia le università di Firenze, Padova, Perugia, Pisa, Campania e Salerno.

Lo studio, di eccezionale valore per la dimensione del campione analizzato - spiegano Sandro Sorbi, direttore della Scuola di specializzazione in Neurologia dell’Università di Firenze, e Benedetta Nacmias, docente di Neurologia dell’ateneo fiorentino – evidenzia che l’anoressia, malattia complessa e grave, ha radici sia psichiatriche che metaboliche. La scoperta di questi nuovi marcatori genetici ci aiuta a capire meglio la biologia di questa patologia”. Questo potrebbe suggerire il perché ad oggi il trattamento dell’anoressia non è molto efficace, anzi spesso fallisce. Il solo approccio psichiatrico al disturbo sarebbe dunque insufficiente.

“I risultati di questa ricerca sono rilevanti per molti motivi: prima di tutto perché confermano l’utilità dell'approccio multidisciplinare all'anoressia nervosa sia nella ricerca della patogenesi che nell'approccio terapeutico”, dice Angela Favaro del Padova Neuroscience Center dell’Università di Padova e direttore della Clinica Psichiatrica e del Centro Regionale per i Disturbi dell’alimentazione, Azienda Ospedaliera di Padova. “L’anoressia nervosa è caratterizzata da un lato da un forte legame con altri disturbi psichiatrici come il disturbo ossessivo-compulsivo e la depressione, dall’altro sono evidenti aspetti metabolici che facilitano l’insorgenza della malattia e poi, una volta che la malattia è presente, rendono difficile ristabilire un equilibrio nutrizionale e portano a frequenti ricadute”, aggiunge. Lo studio ha dato inoltre altre importanti risposte come quella in cui le basi genetiche dell’anoressia nervosa si sovrappongono con quelle di altri disturbi psichiatrici come il disturbo ossessivo-compulsivo, la depressione, l’ansia e la schizofrenia.

Non solo. I fattori genetici associati all’anoressia nervosa influenzano anche l’attività fisica, e questo potrebbe spiegare la tendenza delle persone con anoressia nervosa a essere iperattive. Infine la ricerca mostra che le basi genetiche dell’anoressia nervosa si sovrappongono anche con quelle di tratti antropometrici, come le misure corporee, e metabolici, inclusa la glicemia e i grassi circolanti come i trigliceridi. E questa associazione non è mediata dai fattori genetici che influenzano il peso corporeo. “Le alterazioni metaboliche osservate nei pazienti con anoressia nervosa – sottolinea Gerome Breen del King’s College di Londra - sono molto spesso attribuite al digiuno, ma questo studio dimostra che invece esse possono anche contribuire allo sviluppo della malattia. Questi risultati suggeriscono che gli studi genetici sono in grado di fornire nuovi spunti per capire le cause della malattia, ma possono anche cambiare il modo in cui ci approcciamo e trattiamo la malattia”.

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