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Fra 30 anni circa 4,9 miliardi di persone in tutto il mondo potrebbe soffrire di miopia. Infatti, a causa di un “bizzarro”  meccanismo di selezione naturale il 50% della popolazione mondiale presenterà questo difetto visivo. E' l'ipotesi emersa da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università del Michigan e pubblicato sulla rivista National Science Review. Le stime indicano un aumento di circa 100mila casi di questa particolare condizione ogni generazione. “Gran parte del problema – spiega Jianzhi Zhang dell’Università del Michigan – è ambientale: si tende spesso a ritenere che la miopia possa derivare dalla quantità di tempo trascorsa davanti allo schermo, ma il nostro lavoro dimostra che molte delle varianti genetiche che aumentano il rischio di miopia sono anche associate con benefici riproduttivi”.

Secondo gli studiosi, quindi, miopia e successo riproduttivo sarebbero geneticamente legati. “Abbiamo scoperto – dice Zhang – che il rapido aumento della prevalenza della miopia è in parte dovuto alla selezione naturale per le mutazioni associate alla condizione stessa. Questo non significa che la miopia porti a particolari vantaggi, ma che le mutazioni genetiche sono associate a vantaggi riproduttivi non correlati alla miopia”. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno esaminato i dati genetici e medici di 63.185 volontari di età compresa tra i 40 e i 69 anni che hanno partecipato allo studio UK Biobank, un progetto di ricerca a lungo termine che prevede la raccolta di campioni biologici allo scopo di identificare i fattori genetici e ambientali che contribuiscono allo sviluppo di malattie. “I soggetti sono stati divisi in base alla loro età – continua Erping Long, collega e coautore di Zhang – abbiamo scoperto che la prevalenza della miopia è aumentata dal 24,4 al 41,0 per cento nei nati tra il 1940-44 e il 1965-69. Questo si traduce nella considerazione che la probabilità di sviluppare miopia all’età di 40 anni è aumentata dal 30,3 al 43,5 percento nell’arco di 25 anni”. I ricercatori hanno esaminato le variazioni genetiche associate a un aumentato rischio di miopia nel DNA dei soggetti e hanno riscontrato 25 varianti che sembravano più comuni nelle generazioni più giovani.

“Secondo i nostri dati – sostiene Long – circa la metà dei geni collegati a un aumentato rischio di miopia sono anche associati a un migliore successo riproduttivo. Non è ancora chiaro il motivo di questa correlazione. Può darsi che tali mutazioni genetiche influenzino sia la miopia che la riproduzione o che la mutazione associata alla miopia si trovi accanto a una mutazione associata alla riproduzione nel genoma umano in modo tale che la prima sia indirettamente correlata alla seconda”. Per valutare l’impatto della selezione naturale e dei conseguenti cambiamenti genetici sulla prevalenza della miopia, gli autori hanno previsto cambiamenti nella prevalenza della miopia dovuti a cambiamenti genotipici. “Nel corso dei 25 anni esaminati dallo studio – prosegue Zhang – i cambiamenti genetici hanno aggiunto 0,211 punti percentuali alla prevalenza della miopia, che equivale all’1,6 percento della prevalenza della miopia nello stesso periodo”. Gli esperti affermano che anche i fattori ambientali possono influenzare la prevalenza della miopia a livello generazionale. “Sulla base di un campione di popolazione britannica – concludono gli autori – la selezione positiva aggiunge 116.957 casi di miopia per generazione nel solo Regno Unito. Questo implica che la selezione ha un impatto sostanziale”.

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