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Dormire bene la notte non è solo estremamente importante per la salute generale, ma potrebbe avere un vantaggio ben più grande. Uno studio condotto dalla Oregon Health and Science University ha scoperto che il sonno profondo gioca un ruolo importante nella guarigione delle lesioni cerebrali. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Neurotrauma.

I ricercatori hanno utilizzato la risonanza magnetica per valutare l'allargamento degli spazi perivascolari che circondano i vasi sanguigni nel cervello. L'allargamento di questi spazi si verifica con l'invecchiamento ed è associato allo sviluppo della demenza. “Siamo stati in grado di misurare in modo molto preciso questa struttura e contare il numero, la posizione e il diametro dei canali”, spiega l'autore principale dello studio Juan Piantino. Tra i veterani coinvolti nello studio, quelli che dormivano male mostravano maggiori evidenze di questi spazi allargati e più sintomi legati alla post-commozione cerebrale. “Questo ha enormi implicazioni per le forze armate così come per i civili”, sottolinea Piantino. “Questo studio suggerisce che il sonno può svolgere un ruolo importante nell'eliminazione dei 'rifiuti' dal cervello dopo una lesione cerebrale traumatica - e se non dormi molto bene, potresti non pulire il tuo cervello in modo efficiente”, aggiunge

E' infatti, durante il sonno, che il cervello elimina le proteine metaboliche che altrimenti si accumulerebbero nel cervello. “Immagina che il tuo cervello stia generando tutti questi rifiuti e che tutto funzioni bene”, dice Piantino. “Adesso hai una commozione cerebrale. Il cervello genera molti più rifiuti che deve rimuovere, ma il sistema si ostruisce”, aggiunge. Per gli scienziati le conclusioni dello studio suggeriscono quindi un nuovo metodo per prevedere chi sarà a maggior rischio di problemi cognitivi, inclusa la demenza. Non solo. Ma suggerisce anche un modo per ridurre i rischi. “Il sonno è un'abitudine modificabile che può essere migliorata attraverso una varietà di metodi”, dice Piantino, comprese migliori abitudini di igiene del sonno, come ad esempio la riduzione del tempo trascorso davanti a uno schermo prima di andare a letto. “Questo studio mette il sonno all'epicentro del recupero in una lesione cerebrale traumatica”, conclude Piantino.

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