MENU

Le patatine fritte non sono dannose a prescindere: basta selezionare quelle giuste da friggere. A scoprirlo è uno studio condotto da un gruppo di scienziati dell’Istituto di ricerca norvegese SINTEF che ha trovato la chiave per rendere questo prelibato snack più salutare di quanto lo sia oggi: ridurre l’acrilammide, la sostanza chimica che si forma quando i cibi ricchi di amido, come patate e pane, vengono cotti ad alte temperature.

Studi su animali mostrano che l’acrilammide è collegata al cancro. Il segreto scoperto dai ricercatori norvegesi sta nell’utilizzare il tipo di patata giusto, che è quella che ha raggiunto un determinato livello di maturità prima di essere raccolta. Le patate meno mature, infatti, contengono più zucchero, che può essere convertito in acrilammide. Per individuare la patata giusta da friggere, secondo i ricercatori, basta misurare il livello di saccarosio e acido aspartico, i miglior indicatori della quantità di acrilammide che avrebbero prodotto qualora venissero fritte.

Quello che propongono i ricercatori è di sfruttare un dispositivo medico portatile che utilizzano le persone con diabete per misurare le concentrazioni di glucosio nel proprio flusso sanguigno e regolare quindi il dosaggio dell’insulina. Se il tubero misurato avesse dei livelli bassi, ecco che ti ritroveresti di fronte a un alimento potenzialmente più sano. Così come le patatine fritte che ne ricaveresti. Lo studio in questione è durato tre anni e sta già avendo importanti riscontri. I coltivatori norvegesi coinvolti stanno continuando a usare i metodi teorizzati dagli scienziati: durante la maturazione misurano il contenuto di glucosio così da ottenere un'indicazione sulle patate pronte o meno per la raccolta. Tutto questo sta aiutando i coltivatori a guadagnare di più e sprecare meno cibo, offrendo ai consumatori norvegesi dei prodotti di miglior qualità.

Articoli Correlati

x