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Dimostrata per la prima volta al mondo nell’uomo la possibilità di trapiantare cellule pancreatiche geneticamente modificate produttrici di insulina senza usare farmaci immunosoppressivi per bloccare il rigetto. Il caso, che rappresenta una prova di principio di ‘immunoescape’ cellulare nell’uomo, è stato descritto in un articolo pubblicato sul New England Journal of Medicine da un team dell’Università di Uppsala, in Svezia.

Le cellule utilizzate nel trapianto fanno parte di una nuova terapia sperimentale chiamata UP421. Si tratta di cellule pancreatiche ottenute da un donatore, poi modificate geneticamente per sfuggire al sistema immunitario del paziente. Questo approccio nasce da una lunga fase di ricerca preclinica, condotta in particolare dalla professoressa Sonia Schrepfer, che in studi su modelli animali aveva già dimostrato come cellule così modificate potessero sopravvivere senza essere rigettate.

Per ottenere questo effetto, i ricercatori hanno eliminato dalle cellule due segnali chiave (HLA di classe I e II) che normalmente permettono al sistema immunitario di riconoscere ciò che è “estraneo”. In parallelo, è stata aggiunta una proteina protettiva chiamata CD47, che agisce come una sorta di “segnale di non attaccare” rivolto alle cellule del sistema immunitario innato, come i macrofagi. Le cellule sono state ingegnerizzate nel laboratorio GMP di Oslo, in Norvegia, e l’intervento è stato poi eseguito in Svezia, presso il centro clinico dell’Università di Uppsala.

Il trapianto è stato eseguito nel muscolo dell’avambraccio, sito che consente un monitoraggio accurato tramite imaging e, se necessario, il recupero delle cellule, rendendolo particolarmente adatto negli studi clinici precoci.

Lo studio rappresenta un primo passo concreto verso una nuova generazione di terapie cellulari per il diabete – spiegano gli esperti -. La vera sfida dei prossimi anni sarà trasferire questo approccio a cellule derivate da staminali, così da superare la dipendenza da donatori e rendere la terapia riproducibile, sicura e accessibile su larga scala.

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