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Non solo i fumi, ma anche il rumore del traffico stradale potrebbe compromettere la salute cardiaca. A lanciare l'allarme è stato un gruppo di ricercatori dell’Università di Copenaghen in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of the American Heart Association. I ricercatori hanno esaminato i dati raccolti da uno studio prospettico  avviato nel 1993, Danish Nurse Cohort, su oltre 22mila partecipanti, per il quale erano state coinvolte solo donne di età pari o superiore ai 44 anni.

All'inizio dello studio, le volontarie avevano fornito informazioni su indice di massa corporea, stile di vita, salute riproduttiva e condizioni di lavoro. Il gruppo di ricerca ha monitorato le diagnosi di insufficienza cardiaca nei 20 anni successivi, fino al 2014. In particolare, gli scienziati hanno misurato l’esposizione individuale all’inquinamento atmosferico e al rumore del traffico tramite i registri degli indirizzi di residenza di ogni donna. “Abbiamo scoperto – spiega Youn-Hee Lim, che ha guidato lo studio – che l’esposizione prolungata a specifici inquinanti atmosferici e al rumore del traffico stradale può contribuire ad aumentare il rischio di complicazioni cardiache, e che tale correlazione sembra portare a conseguenze più gravi tra gli ex fumatori e le persone con pressione sanguigna elevata. Per ridurre al minimo gli impatti delle esposizioni, dovrebbero essere implementate misure pubbliche di controllo delle emissioni”.

L’analisi di vari inquinanti e dei loro effetti sull’insufficienza cardiaca ha mostrato che per ogni aumento di 5,1 microgrammi per metro cubo (µg/m3) nell’esposizione al particolato fine in tre anni, il rischio di problemi cardiaci risultava del 17 per cento più elevato. Ad ogni incremento di 8,6 µg/m3 dell’esposizione al biossido di azoto in tre anni, il pericolo di insufficienza cardiaca sembrava salire del 10 per cento. In modo simile ogni 9,8 decibel in più nel livello di inquinamento acustico registrato corrispondeva a un rischio del 12 per cento superiore rispetto al valore precedente. “Per gli ex fumatori – afferma l’autore dello studio – il rischio di difficoltà cardiache aumentava del 72 per cento. Circa il 12 per cento del campione mostrava ipertensione al momento di avvio dello studio, e questa condizione risultava incrementare ulteriormente la suscettibilità all’inquinamento ambientale e acustico. Il nostro lavoro sottolinea la necessità di adottare adeguate politiche di gestione del traffico e dell’inquinamento ambientale e acustico, al fine di promuovere la salute pubblica”.

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