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Un gruppo di ricercatori del Wake Forest Institute for Regenerative Medicine (Usa) ha ottenuto una pelle biostampata più simile che mai a quella umana. In una serie di esperimenti condotti su topi e maiali, la pelle creata è stata in grado di accelerare la guarigione delle ferite lasciando meno cicatrici del solito. E’ possibile che un giorno questa tecnologia, descritta sulla rivista Science Translational Medicine, possa aiutare le persone a guarire completamente da gravi ustioni.

Gli innesti cutanei che prelevano la pelle non danneggiata hanno permesso alle persone di sopravvivere a ferite precedentemente mortali, ma di solito non corrispondono del tutto all’aspetto naturale della pelle. Idealmente, sarebbe possibile curare queste lesioni favorendo la completa rigenerazione della pelle danneggiata. I ricercatori del Wake Forest Institute for Regenerative Medicine ritengono di poter raggiungere questo obiettivo ricorrendo alla tecnologia del bioprinting, che utilizza tecniche di stampa 3D per creare strutture più naturalistiche simili ai tessuti.

La biostampa utilizza una combinazione di cellule viventi, nutrienti e altri materiali biologici per replicare i tessuti. In questo caso, il team è stato in grado di creare pelle biostampata utilizzando tutti e sei i principali tipi di cellule, insieme a idrogel specializzati che fungevano da bioinchiostro. La miscela risultante è apparsa a tutti gli effetti come pelle umana, completa di tutti e tre gli strati cutanei: una novità sorprendente. Quindi, i ricercatori hanno testato la pelle su topi e maiali feriti. In questi esperimenti sugli animali, la pelle biostampata ha stimolato con successo la crescita rapida di nuovi vasi sanguigni e tessuti, portando a una migliore guarigione delle ferite e a meno cicatrici. Secondo i ricercatori, saranno però necessarie ulteriori ricerche, compresi studi clinici sugli esseri umani, prima di poter vedere questa tecnologia disponibile al pubblico.

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