Una mamma attenta e affettuosa, pronta a intervenire quando il suo piccolo è in difficoltà, è il migliore alleato contro lo stressche può colpire i bambini, riuscendo anche a contrastare eventuali vulnerabilità genetiche all'ansia e alla tensione nervosa. Lo rivela una ricerca pubblicata sul Journal of Child Psychology and Psychiatry, in cui i ricercatori hanno valutato l'effetto congiunto del modo di relazionarsi con il piccolo e di alcuni geni sulla risposta psicofisiologica del bimbo allo stress. La ricerca ha preso in esame quel particolare attaccamento del bambino alla madre che si manifesta attraverso la ricerca di una vicinanza di fronte a una situazione di difficoltà e si attenua quando il piccino riceve conforto e protezione. In un campione di oltre 100 piccoli di età compresa tra 12 e 18 mesi, è stato notato che una buona relazione mamma-bambino favorisce una migliore gestione dello stress, anche in quei piccoli che, dal punto di vista genetico, sono più predisposti a mostrare un'iperattivazione dei sistemi biologici implicati nella risposta a stimoli stressanti.
Un'èquipe internazionale, di cui fanno parte anche ricercatori italiani, ha individuato un nuovo meccanismo con cui si sviluppa l'osteoporosi legato all'acidità dello stomaco.Se il pH dello stomaco non è abbastanza acido, le cure contro l'osteoporosi risultano meno efficaci. "Abbiamo scoperto - scrivono gli autori - che il difetto di acidificazione da parte delle cellule dello stomaco causa un diminuito riassorbimento del calcio, che determina rachitismo nel bambino, mentre nell'adulto potrebbe contribuire all'osteoporosi". La scoperta arriva dopo tre anni di sperimentazione condotta su modelli animali e su 13 pazienti. Lo studio, oltre a identificare questa nuova causa, ha permesso ai ricercatori di compiere un passo avanti nella direzione del futuro trattamento della patologia. "Si tratta di una scoperta - sostengono i ricercatori - che comporterà certamente un cambiamento nella terapia dell'osteoporosi".
In occasione del Global Mental Health Summit, in corso ad Atene, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto sapere che, secondo le stime mondiali del dipartimento di Salute mentale dell'OMS, nei prossimi 20 anni la depressione sarà tra i problemi di salute più diffusial mondo. Si stima che nel mondo vivano 450 milioni di persone con problemi o disabilità mentali, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, che peraltro dedicano troppo poche risorse alla soluzione di questi problemi: a volte meno del 2% del budget pubblico. Secondo Shekhar Saxena, del dipartimento di Salute mentale dell'OMS, "la depressione è molto più comune rispetto a malattie temute come l'AIDS o il cancro ed entro il 2030 sarà il problema principale da affrontare per i sistemi sanitari del mondo". Un'epidemia silenziosa, dunque, cui ci si dovrà preparare allocando le giuste risorse, tenendo conto "che molte altre patologie sono, in proporzione, in calo in tutto il mondo", conclude l'esperta.
Il presidente della Scottish Spina Bifida Association, Margo Whiteford, caldeggia l'assunzione di integratori di acido folico in tutte le donne in età fertile, affinchè la copertura preventiva interessi anche le gravidanze non programmate. Molte donne iniziano una terapia di acido folico solo dal momento in cui sanno di aspettare un bimbo. Ma l'aumento di casi di spina bifida sta facendo preoccupare gli esperti del Regno Unito: da gennaio, solo in Scozia, ne sono stati registrati 15. Poichè il 75% dei casi di questa malattia può essere prevenuto assumendo un semplice integratore ogni giorno a partire da tre mesi prima del concepimento e durante tutti i nove mesi, è possibile evitare rischi iniziando la terapia quando una donna è fertile e ha un partner fisso. "Non si può perdere tempo - dice Whiteford - e invece molte donne iniziano ad assumere acido folico quando il feto potrebbe già aver sviluppato la spina bifida".
Secondo un nuovo studio, pubblicato su Sleep da Paola Lanfranchi dell'Università di Montreal (Canada), soffrire di insonnia espone al rischio di ipertensione e, nel lungo termine, anche a disturbi cardiaci.La ricerca ha misurato i valori pressori nell'arco delle 24 ore in un gruppo di 13 persone sane affette da insonnia cronica e in altrettanti soggetti di controllo, senza disturbi del sonno. I rilievi sono stati eseguiti dopo due notti di adattamento e una per il monitoraggio. "Negli anni, l'insonnia cronica può avere effetti negativi sul cuore di persone per il resto sane", sottolinea Lanfranchi. "Se la pressione di notte si riduce in chi dorme bene e consente al muscolo cardiaco di riposare, l'insonnia causa una pressione notturna più alta e questo - conclude - può causare rischi cardiovascolari a lungo termine e danni al cuore".
In tempi di epidemia stagionale di influenza anche i baci possono essere veicolo di diffusione: "È giusto ricordare che il bacio è un mezzo di contagio efficacissimo, quasi una garanzia di trasmissione del virus", sostiene Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano. Secondo gli esperti, infatti, il virus dell'influenza è campione di salto in lungo e stare accanto a chi presenta i sintomi è molto rischioso, al punto che sono ormai numerose le autorità sanitarie internazionali che hanno affrontato l'argomento sconsigliando esplicitamente il contatto nei rapporti interpersonali. La diffusione avviene attraverso le goccioline nebulizzate nel respiro che ognuno, aprendo la bocca, libera nell'aria. "Vengono emesse a 200 chilometri all'ora - dichiara Aurelio Sessa, presidente lombardo della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) - e una singola persona ne può infettare altre otto". Al di là delle scelte istituzionali, i ricercatori invitano ad adottare piccole accortezze per evitare la diffusione e il contagio del virus influenzale, soprattutto in tempi di pandemia da virus A/H1N1.
L'introduzione di alimenti probiotici nella dieta dei bambini risulta vantaggiosa nella prevenzione delle malattie da raffreddamento.L'evidenza deriva da uno studio pubblicato su Pediatrics che ha permesso di verificare che i bimbi che bevono due volte al giorno latte supplementato con sostanze probiotiche hanno meno episodi febbrili, minore necessità di antibiotici e meno assenze da scuola per problemi di salute, rispetto a chi si alimenta con latte normale. I ricercatori hanno osservato 326 bambini di età compresa tra 3 e 5 anni: sono stati suddivisi in 3 gruppi e assegnati a ricevere, rispettivamente, latte arricchito con Lactobacillus acidophilus e Bifidobacterium animalis o semplicemente latte intero (gruppo placebo). Il primo gruppo di bimbi rispetto al gruppo placebo ha riportato una riduzione del 53% degli stati febbrili; del 41% dei raffreddori e del 28% degli episodi di rinorrea. Risultati anche migliori sono stati registrati con l'abbinamento dei due ceppi batterici: riduzione del 72% degli stati febbrili; del 62% dei raffreddori e del 59% degli episodi di rinorrea. Anche il periodo di convalescenza è più breve nei primi due gruppi rispetto al gruppo placebo: la durata della malattia si riduce del 32% con il Lactobacillus e del 48% con Lactobacillus e Bifidobacterium.
Pandemia da influenza A/H1N1, crisi economica, precariato, mancanza di lavoro: "Sono questi i fattori che stanno portando gli italiani a vivere nell'ansiaquotidiana, che stressa mente e fisico. Ma basterebbero poche sedute di psicoterapia per imparare a gestirla e abbassare i livelli di stress". Lo afferma Paola Vinciguerra, psicologa e psicoterapeuta, presidente dell'Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (EURODAP). "In condizioni di stress si verifica un aumento della pressione arteriosa, dei livelli di cortisolo e di alcune citochine", spiega. Così arrivano palpitazioni, nodo alla gola, disturbi gastrici e intestinali. "Ma il pericolo più grande è rappresentato dalle crisi di ansia, che in tempo breve possono trasformarsi in attacchi di panico" avverte l'esperta. EURODAP ha elaborato la Instant Therapy: "una psicoterapia breve, forte di tre incontri gratuiti che hanno l'obiettivo di sostenere attraverso l'ascolto, di insegnare a gestire l'ansia e di impostare un pensiero positivo". Vinciguerra spiega che pesso cefalee, gastriti, tensioni muscolari vengono considerati unicamente disturbi fisici; oppure nervosismo, irascibilità, tristezza come espressioni caratteriali. "Nella realtà, dietro questi sintomi - conclude la Vinciguerra - si celano problematiche psichiche che, se non diagnosticate, possono portare a trovarsi improvvisamente chiusi in casa, in preda ad attacchi di panico e depressione, sopraffatti dalla paura di vivere".
Il cacao puro potrebbe diventare la nuova arma contro l'emicrania grave, grazie agli effetti antinfiammatori utili per la prevenzione e la cura.Non rientrano tuttavia nel trattamento cioccolatini, tavolette e altri prodotti al cioccolato che, al contrario, possono aumentare il dolore. Le indicazioni arrivano da uno studio condotto da ricercatori della Missouri State University (USA), coordinati da Paul L. Durham. I benefici del cacao puro (Theobroma cacao), spiega Durham, sono legati alla sua capacità di ridurre la risposta infiammatoria. Una dieta arricchita di questo alimento si è dimostrata in grado di inibire le proteine associate ai processi che innescano e fanno proseguire risposte infiammatorie come quelle all'origine dell'emicrania. La sperimentazione dell'effetto terapeutico è stata condotta con estratti concentrati di cacao, più efficaci, o prodotti ad alto contenuto di cacao che non subiscono grandi trasformazioni industriali. I ricercatori sottolineano la necessità di approfondire le ricerche anche per verificare i benefici nella riduzione dell'ipertensione, della depressione e per migliorare il metabolismo.
L'influenza può essere una causa di infarto miocardico e nei casi più gravi essere responsabile di mortalità cardiovascolare.È quanto emerge da una revisione della letteratura, condotta dai ricercatori della Royal Free Hospital di Londra che ipotizzano che l'influenza "possa agire come uno stimolo acuto infiammatorio e procoagulante che altera temporaneamente la funzione endoteliale". Negli studi su modelli animali, precisano gli autori, l'RNA influenzale è stato riscontrato nelle placche aterosclerotiche e l'inoculazione con il virus dell'influenza A ha causato infiltrazione infiammatoria all'interno delle placche, aggregazione piastrinica e trombosi. Del resto, il legame tra influenza e infarto era già risultato evidente in molti studi, ma è ancora da definire l'eventuale ruolo protettivo della vaccinazione antinfluenzale. Gli autori, comunque, incoraggiano la vaccinazione, in particolare per i soggetti con malattia cardiovascolare in corso, sebbene siano necessarie ulteriori evidenze.
Sarà avviato in Italia, nel mese di ottobre, uno studio che coinvolgerà 21 ospedali, per verificare l'efficacia della chirurgia bariatrica nel diabete di tipo 2 in soggetti obesi.Il protocollo confronterà, in 300 pazienti diabetici con indice di massa corporea (BMI) tra 30 e 35, gli effetti degli interventi chirurgici di bypass gastrico e di diversione biliopancreatica e della terapia medica standard durante un periodo di monitoraggio che durerà cinque anni. Lo studio fonda le basi su precedenti buoni risultati ottenuti su piccoli gruppi di pazienti, in particolare, 20 diabetici con BMI tra 30 e 35 trattati con bypass gastrico e 20 diabetici con BMI tra 25 e 35 trattati con la diversione biliopancreatica. Lo studio che sarà avviato è stato circoscritto alla fascia dei soggetti con obesità ancora non grave (BMI=30-35), in quanto è assodato che il bypass gastrico è efficace nel diabete dei grandi obesi, in virtù del calo di peso che comporta, tuttavia nelle persone solo in sovrappeso potrebbe provocare una perdita eccessiva.
Con l'arrivo della stagione fredda, e il timore del virus influenzale pandemico, aumentano i consumi di prodotti come vitamine e integratoriper rinforzare il sistema immunitario, che prevengono i classici malanni stagionali. Si stima che tra i bambini di età compresa tra 1 e 6 anni 500.000 assumano questi prodotti, più altri 300.000 dai 7 ai 14 anni, ma è anche vero che, come dicono i pediatri, è normale che un bambino si ammali con tosse, raffreddore e febbre 5-6 volte l'anno, a 3-4 anni si scende a 4-5 volte, a 5-9 anni a 3-4 volte e a 10-18 anni si arriva a 2-3 volte. "Ogni anno che passa i bambini si ammalano sempre di meno. D'inverno la colpa non è dell'aria fredda, ma del fatto che si sta maggiormente al chiuso, dove è più facile trasmettersi virus e batteri" spiega Italo Farnetani, pediatra dell'Università di Milano, che richiama l'attenzione sulla sicurezza dei prodotti: "Attenzione ai prodotti di erboristeria: anche se naturali, non vanno usati con leggerezza". E aggiunge: "La vitamina A sembra prevenire le infezioni dell'apparato respiratorio e di quello digerente: se si prende come farmaco deve essere il medico a prescriverla - conclude Farnetani - ma per evitare carenze basta mangiare cibi che la contengono: carote, verdure gialle, spinaci, broccoli, zucca, tuorlo d'uovo, fegato, pesce e formaggio".
Le donne che hanno attraversato due gravidanze complicate dalla preeclampsia presentano un aumento del rischio di ipertensionedopo la gravidanza, indipendentemente dall'eventuale comparsa del diabete. Non sono mai stati chiariti ne la correlazione fra disordini ipertensivi della gravidanza e successivi eventi cardiovascolari nè l'effetto del diabete di tipo 2 su queste variabili. In base a quanto rilevato, la gravità e la ricorrenza di questi disordini della gravidanza aumentano il rischio di complicanze cardiovascolari e sarebbe opportuno includere una raccolta degli esiti delle gravidanze affrontate dalle pazienti di cui si desidera stimare il rischio di malattie cardiovascolari. Poichè i disordini ipertensivi della gravidanza sono strettamente correlati alla morbilità cardiovascolare successiva, in particolare a malattie come ipertensione e diabete, che sono componenti essenziali della sindrome metabolica, potrebbe sussistere un legame diretto fra queste patologie. La gravità dei disordini ipertensivi, inoltre, sembra predisporre a eventi tromboembolici, il che va tenuto in conto nella prescrizione di contraccettivi orali per queste donne. L'identificazione precoce delle pazienti consentirebbe un intervento rapido sia primariamente, sotto forma di modifica di altri fattori di rischio classici per malattie cardiovascolari, sia secondariamente, in termini di profilassi medica.
L'Associazione Italiana Celiachia (AIC) ha avviato la prima campagna informativa istituzionale sulla celiachia dal titolo "Se la riconosci puoi invitarla fuori a cena".Oltre a far conoscere il valore della diagnosi precoce, vuole far comprendere che i celiaci possono ormai condurre una vita normale grazie a una dieta appropriata. Con la celiachia oggi si può vivere normalmente: uscire a cena, mangiare un gelato, prenotare una vacanza, sicuri di trovare cibi adatti a chi soffre di intolleranza al glutine. La campagna dell'AIC mira a diffondere la conoscenza della celiachia, i rischi correlati alla mancata diagnosi e l'importanza dello screening diagnostico per le persone con sintomi riconducibili alla malattia, ancora fortemente sottostimata. Il numero delle diagnosi è raddoppiato grazie alla sempre maggiore attenzione che i medici di base hanno rivolto all'intolleranza al glutine. Inoltre, sostengono gli esperti, la scelta dei prodotti senza glutine, acquistabili non più solo in farmacia, ma anche nella grande distribuzione, si è ampliata notevolmente: nel 2001 il Registro nazionale dei cibi senza glutine contava solo 281 prodotti, oggi sono 2147.
Migliora l'informazione sui medicinali equivalenti, cosiddetti 'unbranded': lo dimostra un'indagine condotta da Research International per ratiopharm, su un campione di 1.002 persone dai 18 ai 64 anni, residenti in tutta la Penisola. Obiettivo era verificare eventuali cambiamenti, negli ultimi due anni, della percezione dei 'senza griffe' in Italia. In farmacia, il 45% degli intervistati chiede ormai spontaneamente la sostituzione del prodotto griffato.
Mentre nel 2007 il 73% degli intervistati aveva sentito parlare di farmaci generici e solo il 30% di farmaci equivalenti, nel 2009 queste percentuali sono salite, rispettivamente, al 94% e al 77%.
In crescita risultano anche la quantità e la correttezza delle informazioni sulle caratteristiche distintive di questi farmaci, mentre compaiono sempre più spesso, nelle definizioni che ne danno gli italiani, termini come 'eccipienti' e 'brevetto', ancora poco noti fino a due anni fa.
Gli irriducibili della marca, che rifiutano sempre la sostituzione, si sono ormai ridotti a un esiguo 7%, rispetto al 9% di soli due anni fa.
Il ministero della Salute stima che i casi gravi di influenza A, che possano eventualmente condurre alla morte, saranno "poche centinaia alla finedell'epidemia". Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio, intervistato da Maurizio Belpietro a Mattino Cinque. "Ci sono pochissimi, rarissimi casi" in cui si verifica un "eccesso di immunità", "sono soggetti giovani che sviluppano una tempesta di citochine - ha spiegato Fazio - sono casi molto rari, ci attendiamo che possano essere poche centinaia nel nostro paese alla fine dell'epidemia, a fronte di milioni di infettati". Situazioni "molte rare" - ha aggiunto - per le quali si sta valutando un "progetto articolato su tutta la nazione di centri di riferimento per gestire le polmoniti primarie virali".
Fazio ha ribadito che "questa influenza di per sè non è pericolosa, è pericolosa in quanto ogni infezione virale intercorrente può essere pericolosa per le persone a rischio", cioè con gravi malattie croniche. "Non c'è alcun motivo da allarmarsi - ha sottolineato - in quanto abbiamo la situazione sotto controllo". "Vaccinerermo i bambini e i giovani che vanno a scuola - ha spiegato - non perchè temiamo per la loro salute ma per stroncare definitivamente l'epidemia ed evitare che continui a circolare ed avere un altro picco l'anno prossimo". Inutile poi che i cittadini si rechino in farmacie perchè queste non hanno il vaccino. Infine Fazio ha riconosciuto che in Italia c'è un eccesso di allarme: "Nella stampa straniera vedo meno allarmismo: questo fa parte anche della natura del paese dove c'è un forte senso individuale, fa parte della natura degli italiani".
Fonte: Agi/Federfarma
Più colpiti gli under 24 (5028 casi), il 10% dei malati è stato ricoverato. Tra le regioni, la più colpita l'Emilia Romagna, la più sana il Molise.
In Italia, i contagiati dal virus H1N1 hanno superato quota 10.000.
Questo è quanto emerge da un rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità aggiornato al 30 settembre, secondo cui le persone infettate dal 1° maggio (giorno ufficiale d'inizio dell'influenza A) sono esattamente 10.018, mentre i casi clinici dal 27 luglio, data dopo la quale si e' stabilito di segnalare i nuovi casi basandosi solo sul criterio clinico, sono 8.780.
Gli studiosi dell'ISS fanno notare come i più colpiti siano i giovani under 24, con 5028 malati: 568 casi tra 0 a 4 anni, 1.355 tra i 5 e i 14 anni e 3.105 malati tra i 15 e i 24 anni. Meno colpiti i nonni: 597 pazienti, divisi in 292 tra i 55 e i 64 anni e 305 sopra i 64 anni.
Circa un malato su 10 ha avuto bisogno del ricovero in ospedale, per un totale di 846 ospedalizzazioni.
Il documento evidenzia anche l'impatto dell'influenza suina nelle diverse regioni.
Maglia nera all'Emilia Romagna (1520 casi, 43 ospitalizzati ed un decesso), seguita dalla Toscana con 1.069 casi (con 110 ricoveri) e dal Lazio con 778 casi (e 100 ricoveri). Le regioni più "sane" sono la Basilicata (31 casi) e il Molise (12).
Fonte: Newsfood