Negli ultimi vent’anni, l'ipertensione è diventata un problema crescente anche tra i più giovani. Lo rivela una metanalisi pubblicata su The Lancet Child & Adolescent Health, secondo cui la prevalenza dell’ipertensione nei bambini e negli adolescenti è quasi raddoppiata dal 2000 al 2020, passando dal 3,2% a oltre il 6,2%. In termini assoluti, oggi circa 114 milioni di under 19 convivono con una condizione che un tempo si riteneva tipica dell’età adulta. “L’aumento di quasi due volte dell’ipertensione infantile in vent’anni dovrebbe far suonare un campanello d’allarme per operatori sanitari e famiglie – avverte Igor Rudan, direttore del Centre for Global Health Research dell’Università di Edimburgo e autore principale dello studio -. Ma possiamo intervenire fin da ora, migliorando lo screening e la prevenzione per evitare che i bambini di oggi diventino adulti con malattie cardiovascolari domani”.
Una dieta per la salute dell’uomo e del pianeta. È questa la "planetary health diet", principalmente base di verdura, frutta, frutta secca a guscio, legumi e cereali integrali e con quantità limitate di carne e latticini. Molti paesi europei sono ancora lontani da questo modello alimentare, che ha delle importanti similarità con la dieta mediterranea, ma quelli del Sud e in particolare l’Italia mantengono livelli più elevati di consumo sano e sostenibile di cibi rispetto al Nord. Lo evidenzia una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità e del Crea – Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione, pubblicata sulla rivista Frontiers in Nutrition.
Le probabilità di soffrire di ipertensione è più alta tra le persone che soffrono sia di apnea notturna che di insonnia. Lo dimostra uno studio dell’Università di Göteborg, pubblicato sulla rivista Annals of the American Thoracic Society. L’ipertensione è uno dei principali fattori di rischio per infarto e ictus, e può avere molteplici cause, come obesità, stress o malattie renali. L’apnea notturna è già nota come fattore contribuente, ma per la prima volta questo studio dimostra che la combinazione di apnea notturna e insonnia rappresenta il fattore di rischio più importante per l’ipertensione incontrollata.
Un’analisi globale sui dati del Global Burden of Disease, pubblicata sulla rivista Frontiers in Public Health, ha squarciato il velo su una realtà a lungo ignorata: la “crisi silenziosa” dell’autismo nell’età adulta. I numeri sono impressionanti: tra il 1990 e il 2021, il numero globale di persone con un Disturbo dello Spettro Autistico (DSA) nella fascia d’età 15-39 anni è balzato da 17,52 milioni a 24,13 milioni. Un aumento legato in parte alla crescita demografica e a una migliore capacità diagnostica che impone una riflessione sull’inadeguatezza dei supporti destinati a questa popolazione. Questo è uno dei temi cruciali affrontati dal 50° congresso nazionale della Società Italiana di Psichiatria (SIP), svoltosi a Bari a inizio novembre.
La carenza complessiva di oltre 5.000 professionisti medici colpisce anche l’oncologia, mettendo a rischio la tenuta delle reti multidisciplinari. Questo mentre le proiezioni internazionali indicano una crescita esponenziale della domanda di trattamenti e di personale medico e infermieristico entro il 2040. Secondo l’ultimo rapporto OECD “Country Cancer Profile 2025, nel nostro Paese si contano circa 5 oncologi ogni 100mila abitanti, una densità tra le più basse d’Europa. Pur registrando una crescita media annua del 7%, il numero di specialisti rimane insufficiente . A proporre un piano di intervento su formazione, attrattività delle carriere e valorizzazione del lavoro di squadra sono gli oncologi ospedalieri del Cipomo.
Nella stagione influenzale 2022-2023, i vaccini antinfluenzali hanno permesso di evitare circa 69.886 ricoveri ospedalieri negli Stati Uniti. A stimarlo è uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences e condotto da un gruppo di ricerca guidato da Kaiming Bi della University of Texas Health Science Center di Houston e Lauren Ancel Meyers della University of Texas ad Austin. Lo studio ha utilizzato un modello matematico di trasmissione virale capace di stimare non solo la protezione diretta del vaccino sui singoli individui, ma anche quella indiretta derivante dalla riduzione della contagiosità all’interno della popolazione.
Ambiente di vita quotidiana e ambiente digitale nel mirino del Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità che in occasione della giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, celebrata ieri, 20 novembre, ha acceso i riflettori su cinque diritti dei bambini e ragazzi da garantire per tutelare la salute fisica e psicofisica dei più giovani.
Un aumento di biossido di azoto nell’aria è associato a un incremento del 7% del rischio di arresto cardiaco nell’arco di quattro giorni e anche le polveri sottili aumentano il rischio nello stesso giorno del picco. È quanto emerge da uno studio condotto dal Politecnico di Milano e pubblicato sulla rivista internazionale Global Challenges.
Cinque milioni di italiani a rischio dipendenza, 910mila giovani che “si sballano” regolarmente, 79 nuove sostanze psicoattive identificate solo quest’anno. Numeri che fotografano un’emergenza sanitaria silenziosa ma devastante, al centro del X congresso nazionale della Società Italiana Patologie da Dipendenza (Sipad), in programma a Roma dal 19 al 21 novembre.
L’uso prolungato di integratori a base di melatonina utilizzati per favorire il sonno potrebbe comportare un rischio più elevato di diagnosi di insufficienza cardiaca, ricovero ospedaliero connesso e morte per qualsiasi causa. Lo rivela uno studio presentato alle Scientific Sessions 2025 dell’American Heart Association a New Orleans, che ha coinvolto 130.828 adulti con diagnosi di insonnia. La melatonina è un ormone prodotto naturalmente dal corpo che aiuta a regolare il ciclo sonno-veglia. Versioni sintetiche sono spesso utilizzate per trattare insonnia – difficoltà ad addormentarsi e risvegli notturni – e jet lag.
Un nuovo studio dell’Università di Verona getta nuova luce sul ruolo del sistema immunitario nella malattia di Alzheimer – la forma più comune di demenza – svelando un inatteso “tradimento” delle cellule difensive del nostro organismo. Le stesse cellule T che normalmente ci proteggono da virus e infezioni diventano, in alcune circostanze, capaci di danneggiare i neuroni e alimentare i processi neurodegenerativi alla base della malattia. È questa la scoperta al centro della ricerca realizzata dal gruppo guidato da Gabriela Constantin, prorettrice alla Ricerca di ateneo e docente di Patologia generale del dipartimento di Medicina diretto da Domenico Girelli, e i cui risultati sono stati di recente pubblicati su Nature Communications.
In un gruppo selezionato di pazienti, la sola immunoterapia può eliminare completamente il tumore allo stomaco, evitando l'intervento chirurgico. La scoperta in una ricerca indipenente, coordinata dalla Fondazione IRCCS Istituto nazionale dei Tumori di Milano e promossa dalla Fondazione GONO (Gruppo Oncologico del Nord-Ovest): lo studio Infinity, pubblicato su Annals of Oncology una delle riviste più importanti al mondo in campo oncologico.
Gli impianti dentali diventano più veloci. Si riducono infatti tempi di guarigione, fino a 5 mesi, grazie a nuove tecnologie che accelerano la formazione di nuovo osso. Attraverso l’utilizzo di “fattori di crescita” presenti nelle cellule staminali ricavate dalla polpa dei denti estratti, nelle piastrine e in gel contenenti proteine e acido ialuronico, è possibile stimolare lo sviluppo naturale di nuovo tessuto osseo e gengivale in tutto e per tutto uguali a quelli circostanti nativi. Queste procedure rigenerative innovative, che aprono orizzonti inimmaginabili fino a 10 anni fa, sono state al centro del congresso internazionale Osteology-SIdP che organizzato dal 23 al 25 ottobre a Firenze, dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) e dalla Fondazione Osteology.
Negli ultimi dodici mesi poco più di un terzo della popolazione italiana (38%) dichiara di essersi vaccinato secondo le raccomandazioni. Il dato evidenzia una copertura ancora limitata e una forte eterogeneità interna tra gli italiani che scelgono di vaccinarsi. Gli uomini risultano più aderenti rispetto alla media (42%), mentre le donne si fermano al 33%. La propensione a vaccinarsi cresce con l’età: solo il 28% tra i 35-54enni, ma quasi la metà (48%) tra gli over 55, probabilmente per una maggiore percezione del rischio e una più alta familiarità con il sistema sanitario. Sono i primi risultati del monitor continuativo di EngageMinds Hub – Consumer, Food & Health Engagement Research Center, Centro di ricerca in psicologia dei consumi e della salute dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Cremona.
Identificata una firma molecolare del tumore della prostata: sono 18 geni che permettono di distinguere precocemente i tumori prostatici a basso rischio da quelli aggressivi. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications, è stata condotta in Italia da ricercatori e ricercatrici del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare e dell’Istituto di Oncologia Molecolare di Fondazione AIRC. Il tumore della prostata rappresenta la seconda neoplasia più comune tra gli uomini a livello mondiale e la più diffusa nei paesi occidentali, in Italia si registrano oltre 36.000 nuovi casi annualmente, soprattutto sopra i 65 anni d’età.
L’incidenza di Covid-19 è tre volte superiore nelle persone con scompenso cardiaco rispetto a quelle senza, il ricovero ospedaliero quattro volte superiore e la mortalità per tutte le cause dieci volte superiore. Questo è quanto emerge da uno studio coordinato dall’Università degli Studi di Milano e dall’IRCCS MultiMedica, in collaborazione con Policlinico di Milano, Università di Perugia, Università di Siena, che ha preso in esame i dati messi a disposizione dall’Osservatorio Epidemiologico di Regione Lombardia. L’indagine, pubblicata sull’International Journal of Cardiology, ha analizzato la frequenza e la gravità dell’infezione da Covid-19 tra il 21 febbraio e il 1 ottobre 2020 – prima che fossero disponibili i vaccini – coinvolgendo 100mila persone con scompenso cardiaco e 400mila senza, di età compresa tra 40 e 109 anni e valutando le infezioni da Covid-19, i ricoveri ospedalieri e la mortalità fino a giugno 2021.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Trieste composto da Gabriele Grassi, Mario Grassi, Michela Abrami Alice Biasin, Domenico Tierno e Federica Tonon ha sviluppato un metodo diagnostico innovativo, rapido ed economico per analizzare le proprietà dell’espettorato e fornire un indicatore affidabile della funzionalità e infiammazione dei polmoni, evidenziandone eventuali alterazioni patologiche. Il test sviluppato dai ricercatori è basato su un software innovativo, SOFT NMR, che utilizza in modo inedito uno strumento agile ed economicamente accessibile come la risonanza magnetica a basso campo (LF-NMR).
C'è un possibile meccanismo comune in specifici profili di citochine infiammatorie presenti nelle donne affette contemporaneamente da emicrania episodica ed endometriosi. A scoprirlo è uno studio condotto dai ricercatori della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma, dell’Università di Roma Tor Vergata, del Policlinico Tor Vergata e del CNR. I risultati, pubblicati sulla rivista Neurology, Neuroimmunology and Neuroinflammation, forniscono nuove prove biologiche dell’esistenza di vie infiammatorie sovrapposte, alla base della multimorbilità osservata in queste pazienti. Questo apre la strada a nuovi potenziali bersagli terapeutici per due patologie ancora prive di cure risolutive.
Il 10-12% dei bambini tra 24 e 36 mesi risulta in fascia di rischio per difficoltà nello sviluppo del linguaggio. È quanto emerge dai primi dati del progetto pilota “Crescere, Comunicare, Parlare”, realizzato nei nidi del Municipio 8 di Roma, che ha coinvolto circa 300 famiglie un questionario sul primo sviluppo linguistico. L’iniziativa ha interessato 14 asili nido e ha incluso una formazione online per oltre 50 educatrici, oltre alla restituzione personalizzata via mail ai genitori. I risultati evidenziano la necessità di agire precocemente: le esperienze italiane, in linea con quelle di altri paesi europei e degli USA, confermano che la prevalenza di difficoltà linguistiche in età prescolare supera il 10%, per stabilizzarsi poi intorno al 7,4% in età scolare, pari a 1 bambino su 14, ovvero 2 bambini per ogni classe.
L’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico fine può compromettere la salute metabolica, alterando la normale funzione del grasso bruno e aumentando il rischio di obesità e diabete. Uno studio co-diretto dall’Università di Zurigo e pubblicato su JCI Insight dimostra che ciò avviene attraverso complessi cambiamenti nella regolazione genica guidati da meccanismi epigenetici.