Il tabagismo, tra le altre cose, espone maggiormente alle infezioni batteriche: la nicotina riduce la capacità dei neutrofili di cercaree distruggere i batteri. Il team di David Scott dell'Oral Health and Systemic Disease Research Group della University of Louisville School of Dentistry (Kentucky), che studia gli effetti della nicotina in particolare nel processo di differenziazione delle cellule del sistema immunitario, afferma che questa evidenza può, almeno in parte, spiegare perchè i fumatori sono più esposti a infezioni batteriche e malattie infiammatorie. È stato esaminato un modello di differenziazione dei neutrofili, da cellule promielocitiche HL-60, ed è stato osservato che la nicotina inibisce l'attività delle cellule HL-60 contro i batteri. Inoltre, aumenta il rilascio di MMP-9, un fattore coinvolto nella degradazione tissutale. Il modello impiegato per lo studio non è identico ai normali neutrofili, precisa Scott, ma questa linea cellulare leucemica umana permette la riproducibilità dello studio, mantenendo molte delle funzioni chiave dei neutrofili.
Fonte: Adnkronos Salute
Una porzione in più di frutta o verdura al giorno è di grande aiuto per difendersi dal cancro secondo Carlo La Vecchia, epidemiologodell'Istituto Mario Negri di Milano. "Una dieta ricca di frutta e verdura ha un effetto protettivo nei confronti di molte forme tumorali e in prima linea di quelle dell'apparato digestivo e intestinale. Per dare un'idea - dice l'esperto - tra il 20% e il 60% dei casi di cancro sono da attribuire proprio a un basso consumo di questi alimenti. Eppure dati recenti dicono che basterebbe poco per ribaltare questi numeri: una porzione di frutta o di verdura in più rispetto al proprio consumo abituale abbatte il rischio di cancro del 10-20%". La Vecchia consiglia di "consumare cinque porzioni al giorno tra frutta e verdura, privilegiare la carne bianca e il pesce e mangiare poca carne rossa che, soprattutto alla griglia, sembra legata alla comparsa di alcune forme di cancro del colon e dello stomaco. Infine - conclude - meglio preferire l'olio di oliva come condimento: è ricco di acidi grassi con un ruolo protettivo".
Fonte: Adnkronos Salute
Ogni giorno, in Italia, si stimano in media 652 incidenti in auto o moto, con 15 morti e 912 feriti. Un caso su cinque è dovuto alla sonnolenza, causa di circa 50mila episodi l'anno, di cui 10mila solo in Lombardia. Spesso la sonnolenza è dovuta all'assunzione di un farmaco antistaminico scelto senza consulto medico o assunto con leggerezza. La campagna di informazione, Guidare con l'allergia, sensibilizzerà i cittadini della Lombaradia e poi di tutta Italia, al problema. L'iniziativa è promossa da Federasma (Federazione che riunisce 20 associazioni di pazienti), realizzata in collaborazione con Automobile Club Milano (ACI Milano) e SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) e con il patrocinio di AAITO (Associazione Allergologi e Immunologi Territoriali e Ospedalieri). Per sensibilizzare sui pericoli in agguato durante la guida, per due mesi verranno diffusi opuscoli negli ambulatori di 7500 medici di famiglia, in 180 sedi e delegazioni ACI Milano e durante manifestazioni Federasma. Il vademecum sarà scaricabile anche online, cliccando sui siti Internet www.federasma.org e www.acimi.it.
Fonte: Adnkronos Salute
Basta avere il piccolo schermo in camera da letto per sviluppare cattive abitudini a tavola, archiviare tuta e scarpe da ginnastica efinire per prendere brutti voti a scuola. Lo sostiene uno studio dei ricercatori dell'University of Minnesota School of Public Health (Usa) che ha monitorato le abitudini di 781 adolescenti americani di diverse etnie e ceto sociale. Nonostante le raccomandazioni dell'American Academy of Pediatrics, almeno i due terzi del campione esaminato avevano una televisione in camera. E questo si è rivelato un fattore di rischio per cattive abitudini in generale. In particolare, sembra che avere la tv in camera porti i ragazzi a stare davanti allo schermo 4-5 ore in più alla settimana, rispetto ai coetanei senza schermo davanti al letto. Le ragazze con la tv sono più pigre: fanno appena 1,8 ore di sport a settimana, contro le 2,5 delle altre; mangiano meno frutta e verdura (1,7 porzioni contro 2 al giorno) e consumano meno pasti in famiglia (2,9 pasti a settimana contro 3,7). Più o meno lo stesso accade ai maschi, ma in questo caso a risentirne è anche la performance scolastica. La cura? Il primo passo da fare è rimuovere la televisione dalla camera dei figli. Un sistema per ridurre i comportamenti dannosi per la salute e l'incubo dei brutti voti.
Fonte: Adnkronos Salute
I cambiamenti climatici possono fare male alla salute dell'uomo.Dunque è necessario adottare misure concrete per contrastare le modificazioni del clima di cui sono responsabili le attività umane. A lanciare l'allarme è oggi l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in occasione del World Health Day, che, quest'anno, è dedicato proprio all'impatto del clima sulla salute degli abitanti del pianeta. "I primi effetti - dice l'OMS - riguarderanno il settore agricolo, che è particolarmente vulnerabile alla variabilità climatica. L'aumento delle temperature e la maggiore frequenza di siccità e inondazioni possono compromettere la sicurezza degli alimenti. I problemi di malnutrizione affliggeranno soprattutto i Paesi in cui ampie fette di popolazione dipendono dall'andamento dei raccolti. Già oggi, la malnutrizione causa ogni anno 3,5 milioni di morti nel mondo". Il secondo effetto determinerà "un crescente numero di incidenti e decessi provocati dalle tempeste e delle inondazioni. A cui si aggiungeranno le epidemie di colera e di altre malattie legate alla potabilità dell'acqua". Il terzo problema legato ai cambiamenti climatici è invece quello dell'acqua. Ancora, "le ondate di calore - continua l'OMS - soprattutto nei centri urbani possono far crescere la morbilità e la mortalità di patologie cardiovascolari e respiratorie. Soprattutto nella popolazione anziana. Senza contare che le alte temperature aumentano i livelli di ozono nell'aria e anticipano le stagioni dei pollini, contribuendo all'insorgenza dell'asma". Infine, "Il rialzo generalizzato delle temperature e le mutate condizioni e distribuzioni delle precipitazioni - conclude l'OMS - modificano la distribuzione geografica degli insetti."
Fonte: Adnkronos Salute
Dati alla mano, l'AIMAR invita i cittadini a non sottovalutare mai i sintomi respiratori.L'Associazione italiana malattie respiratorie denuncia lo scarso numero di diagnosi dei principali disturbi respiratori cronici in Italia, una situazione dovuta a molti fattori, non ultima la sottovalutazione del singolo. "Ci sono fumatori, per esempio, che ritengono normale provare affanno dopo una rampa di scale e che attribuiscono il fatto al fumo in sè, ritenendo che basterebbe smettere per veder rientrare il disturbo. In realtà spesso si è già di fronte alla bronchite cronica in forma lieve" ha spiegato Claudio Donner presidenti dell'AIMAR. Eppure la diagnosi è facile e semplice, con mezzi diagnostici, come la spirometria, poco invasivi e per i quali non vi sono lunghe liste di attesa. L'AIMAR, per promuovere l'attenzione del medico di famiglia e dei cittadini verso le malattie respiratorie, ha organizzato per "Primavera AIMAR", un'iniziativa unica in Italia che prevede lo svolgimento di 17 incontri regionali, collegati in videoconferenza. Scopo della Primavera AIMAR è dibattere con i medici di famiglia e gli specialisti presenti sul territorio le linee guida per la diagnosi e il trattamento delle malattie respiratorie, ed è la prima volta che questo si verifica, coinvolgendo nella discussione anche i pazienti. Un'occasione, dunque, anche per i cittadini per chiarire i loro dubbi e ottenere indicazioni corrette. Le città scelte per gli incontri sono Roma, Perugia, Matera, Bari, Cosenza, Cagliari, Francavilla al Mare (Chieti), Cannizzaro (Catania), Fermo (Ascoli Piceno), Napoli, Firenze, Parma, Padova, Riva del Garda (Trento), Genova, Milano e Torino. Maggiori dettagli sono disponibili sul sito dell'AIMAR o telefonando alla segreteria organizzativa (02/33432805).
Fonte: Conferenza stampa Primavera AIMAR, Milano 8 aprile 2008
Le future mamme sovrappeso ricevono molte più cure.Secondo una recente indagine statunitense, rispetto alle gravide normopeso, le donne sovrappeso o franacemnte obese sperimentano degenze più lunghe al momento del parto e, in precedenza, un numero maggiore di test fetali, ecografie e visite del medico. Inoltre, sono più spesso soggette a prescrizione di farmaci durante l'attesa. Inutile dire che aumenta anche la frequenza del ricorso al parto cesareo. Questo è largamente dovuto alla maggiore esposizione delle donne in soprappeso più o meno grave a complicanze in gravidanza di varia naura, dal diabete gestazionale al rischio di aborto spontaneo, cosicchè è inevitabile una medicalizzazione più accentuata. Oltretutto, concludono gli autori, se si pensa che ogni anno negli Stati Uniti un milione di donne sovrappeso sono gravidanza, è inevitabile che si presenti anche un problema di costi. La soluzione è nota da tempo: se si programma una gravidanza è opportuno anche far rientrare il peso nella norma.
Fonte: Chu SY, et al. Association between obesity during pregnancy and increased use of health care. N Engl J Med 2008;358(14):1444-1453.
Al di là della riduzione dei livelli di colesterolo LDL, controllare questo parametro riduce addirittura la mortalità.Diversi studi hanno dimostrato che, nelle persone che hanno subito un evento ischemico, è vantaggioso un trattamento con statine che mantenga il colesterolo LDH al di sotto di 70 mg/dl. In questo modo si ha una notevole riduzione dei nuovi episodi, dell'infarto e della mortalità. Uno studio statunitense aggiunge ora un altro tassello alla prevensione secondaria, cioè il controllo dei trigliceridi, che sono la forma in cui i lipidi introdotti con gli alimenti vengono trasportati nel sangue. Infatti, analizzando 4162 pazienti che erano stati ricoverati per ischemia acuta, si è riscontrato che mantenendo i trigliceridi sotto la soglia dei 150 mg/dl miglioravano tutte le variabili: anzi, per ogni 10 mg/dl di trigliceridi in meno si riduceva il rischio dell'1,6%. Certamente raggiungere bassi livelli di colesterolo e di trigliceridi è più complesso, ma potrebbe valerne la pena.
Fonte: Miller M, et al. Impact of triglyceride levels beyond low-density lipoprotein cholesterol after acute coronary syndrome in the PROVE IT-TIMI 22 trial. J Am Coll Cardiol 2008;51(7):724-730
Complice una comune variante genetica che, spiegano i ricercatori svedesi del Karolinska Institute di Stoccolma, nasconde l'uso di steroidi anche ai test più accurati.Non è un caso che la sperimentazione svedese sia stata finanziata dalla WADA, la World Anti-Doping Agency, che ha ingaggiato una lotta senza quartiere al doping. Gli scienziati hanno studiato le reazioni al testosterone di 55 uomini, di cui 15 con la mutazione del gene UGT2B17, normalmente implicato nella secrezione dell'ormone maschile. Quindi hanno sottoposto il campione scelto a una dose extra di testosterone di 360 milligrammi, verificando poi i livelli ormonali nei 15 giorni successivi. Ebbene, la mutazione nel DNA alterava i risultati che, invece, erano quelli attesi tra le persone senza la variazione genetica. Per esempio, "a sei giorni dall'iniezione di steroidi, quando i livelli di testosterone sono al massimo nelle urine, solo il 59% dei portatori della variante presentava risultati che sarebbero stati giudicati sospetti. Contro il 100% del resto del campione", raccontano gli scienziati che pubblicheranno lo studio sul numero di giugno del Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism. "Dunque quasi la metà degli uomini con il DNA 'complice' - commenta Schulze - sarebbe sfuggita ai consueti controlli. In pratica - semplifica - se non si ha il gene funzionante a dovere, il testosterone non compare nelle urine". Gli attuali test genetici, concludono i ricercatori svedesi, sono messi a punto per rilevare la presenza di steroidi solo tra gli atleti che non presentano la mutazione genetica. Un bel grattacapo per la WADA e il Comitato olimpico che ha promesso 4500 test antidoping per le prossime Olimpiadi, mille in più rispetto ad Atene 2004.
Fonte: Adnkronos Salute
Il 90% delle donne sa molto poco di depressione post-partum.È quanto emerge dal sondaggio promosso dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), il primo realizzato su questo tema, che ha coinvolto la metà delle Unità operative di ginecologia del nostro Paese ed è stato presentato a Roma durante il convegno nazionale della SIGO. "Per rompere l'isolamento in cui sono costrette le donne e costruire attorno a loro una rete protettiva abbiamo lanciato 'Non lasciamole sole', una campagna nazionale con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri, ministero per i Diritti e le Pari Opportunità", annuncia Giorgio Vittori, presidente SIGO. Secondo l'indagine dei ginecologi italiani, dopo il parto solo nel 45% delle strutture è previsto un monitoraggio delle mamme a rischio e il tempo dedicato all'informazione prima della dimissione è inadeguato per il 72% dei ginecologi. "Siamo lieti di ospitare questo appuntamento - commenta Aldo Morrone, direttore dell'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà presso il San Gallicano - perchè lo scenario descritto dal sondaggio, già preoccupante, si aggrava quando le protagoniste sono donne che appartengono a fasce sociali svantaggiate, spesso prive degli idonei strumenti culturali. È proprio qui che la rete deve attivarsi con più tempestività". "L'adesione ideale al progetto è il primo passo per costruire quella rete di tutela cui aspiriamo - continua Vittori - a questo deve però immediatamente seguire una presa in carico del problema da parte dei singoli professionisti, un concreto impegno delle autorità nazionali e locali, anche dal punto di vista organizzativo-gestionale, e una stretta collaborazione con le donne e i loro familiari, che devono poter imparare a decifrare per tempo i segnali di allarme". Informazioni sulle iniziative sul sito www.sigo.it.
Fonte: Adnkronos Salute
Gli stress fanno male al cuore; così vuole la tradizione popolare e così sostiene la medicina sulla base delle cosiddette evidenze scientifiche.Un recentissimo studio, anche se effettuato su un campione ristretto, presenta due importanti caratteristiche e cioè quella di aver reclutato un discreto numero di donne (più di un terzo) e di aver confrontato pazienti reduci da un intervento di rivascolarizzazione coronarica con un gruppo controllo. I ricercatori sono andati a misurare le concentrazioni ematiche di alcuni marker dell'infiammazione (proteina C-reattiva, molecola solubile di adesione-1 e interleuchina 6) in risposta a esercizio fisico e stress mentali. Lo stress mentale è stato indotto chiedendo ai partecipanti di eseguire a mente degli esercizi di aritmetica e di raccontare un episodio che li aveva fatti arrabbiare. È risultato che gli stressor provocano un incremento di questi marker più pronunciato sui pazienti già curati con successo da un episodio a carico delle coronarie. In conclusione, questi dati evidenziano una minore tolleranza agli eventi esterni da parte dei soggetti cardiopatici, come dire che stress ripetuti nel tempo sarebbero una possibile causa di malattia cardiaca.
Fonte: Kop WJ, et al. Effects of Acute Mental Stress and Exercise on Inflammatory Markers in Patients With Coronary Artery Disease and Healthy Controls. Am J Cardiol 2008;101:767-773.
Le prostatiti infettive potrebbero essere indice di un maggior rischio di sviluppare un carcinoma della prostata.Mancano ancora evidenze conclusive, tuttavia i risultati delle ricerche più recenti puntano in questa direzione. È una delle notizie emerse dal congresso della European Association of Urology, da poco conclusosi a Milano. Le possibili cause del tumore della prostata sono tuttora sconosciute, però i dati di alcune ricerche confermano una suscettibilità genetica delle cellule prostatiche agli agenti infettivi. Dalla prostatite si potrebbe poi sviluppare una condizione, chiamata atrofia infiammatoria proliferativa, capace a sua volta di favorire, insieme ad altri fattori, l'evoluzione maligna della neoplasia delle cellule intraepiteliali della prostata. Gli aspetti coinvolti sono molteplici: epidemiologici, biologici e genetici; di sicuro c'è la raccomandazione a non trascurare questo lato della salute maschile.
Fonte: EAU Congress. Milano, 26-29 marzo 2008 - BJU Int 2007;100:733-737
L'uso dei contraccettivi orali di terza generazione si assocerebbe, nelle donne giovani normopeso, a un innalzamento dei livelli della proteina C reattiva ad alta sensibilità, configurando un possibile maggior rischio di tromboembolia venosa e di malattie cardiovascolari. Lo rivela una ricerca italiana, condotta da Sabina Cauci dell'Università di Udine e pubblicata sul numero di aprile di Obstetrics and Gynecology. In questione sarebbero le preparazioni che contengono desogestrel o gestodene, che pure erano stati introdotti proprio per ridurre l'effetto su cuore e vasi dei precedenti contraccettivi. L'indagine è stata condotta su 77 utilizzatrici della pillola di terza generazione confrontate con un campione di 200 che non facevano uso di contraccettivi orali. Mentre per altri marker come l'omocisteina non si osservavano differenze e i livelli di colesterolo miglioravano leggermente, nel 27% delle donne in trattamento si riscontravano livelli elevati di PCR rispetto all'8,5% del gruppo di controllo.
Fonte: Obstet Gynecol 2008;111:857-864.
Alla modica cifra di poco meno di 1 milione di dollari la mappatura del DNA diventa un fatto personale.Occorre più o meno questa cifra per mettersi in tasca, dopo circa due mesi di attesa, la sequenza del proprio codice genetico. Il nuovo metodo, già usato per realizzare la mappa del genoma di uno dei due padri del DNA, il Nobel James Watson, viene descritto in uno studio su Nature da Jonathan Rothberg, del Rothberg Institute for Childhood Diseases Research di Guilford, e Maynard Olson, dell'University of Washington di Seattle. L'ultima generazione delle tecnologie per mappare il DNA umano sta rivoluzionando la genomica, promettendo mappe molto più rapide da ottenere, e soprattutto a prezzi meno salati, rispetto a quanto accadeva anche solo poco tempo fa. E i numeri parlano chiaro: basta confrontare prezzi e tempi di lavorazione descritti dal team di Rothberg, con i circa 100 milioni di dollari spesi per mappare il genoma di Craig Venter (fondatore di Celera Genomics, che avviò in parallelo al Progetto genoma umano un lavoro di sequenziamento per fini esclusivamente commerciali) con i metodi tradizionali.
Fonte: Adnkronos Salute
"Gli integratori alimentari sono prodotti sicuri. La normativa italiana, che recepisce la direttiva 2002/46/CE, garantisce ai consumatori un elevato livello di tutela; inoltre i dosaggi consentiti nel nostro Paese per vitamine, sali minerali e specifici principi attivi vegetali garantiscono un'adeguata sicurezza d'impiego alle dosi giornaliere consigliate". La precisazione è di AIIPA - Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari - in relazione allo studio sugli integratoti alimentari della Copenaghen University pubblicato sul Cochrane Database of Systematic Reviews. "Quello che non convince - afferma Andrea Strata, Professore di Nutrizione Clinica presso l'Università di Parma - è come mai su oltre 750 studi internazionali sugli antiossidanti, questa metanalisi ne consideri solo 67; le conclusioni cui giunge sono limitate e parziali. Oltre a ciò, va tenuto presente che i dosaggi utilizzati nella metanalisi e il tempo di somministrazione sono ben lontani da quelli previsti dalla normativa che disciplina la materia nel nostro Paese". Fermo restando che una corretta alimentazione e un sano stile di vita sono gli elementi cardine del benessere fisico e psichico dell'organismo, gli esperti sono concordi nel ritenere che gli integratori alimentari possono essere un aiuto in situazioni di malnutrizione per eccesso calorico, lipidico e/o glucidico e proteico o per difetto, soprattutto di vitamine e minerali, in quanto consentono l'assunzione di sostanze, normalmente contenute nei cibi, senza ingerire anche le relative quantità di grassi, colesterolo o carboidrati.
Fonte: Comunicato stampa AIIPA
Attenzione a rossetti e lipgloss: se non contengono un filtro solare, come accade per la maggior parte di questi prodotti, i colori sgargianti possono attirare i raggi ultraviolettie aumentare il rischio di tumori cutanei. A lanciare l'allarme è un'esperta dermatologa del Baylor University Medical Center di Dallas (USA), Christine Brown, che avverte: "Bisogna proteggere le labbra come il resto del viso, se non di più, applicando uno schermo totale se si prevede di stare al sole per più di 20 minuti".
E il motivo, come riporta il Washington Post, è che quando un tumore cutaneo si manifesta a livello del labbro inferiore ci sono più probabilità che sia aggressivo e si diffonda ai linfonodi circostanti. Il pericolo aumenta se si utilizzano prodotti alla moda, che per il loro contenuto di brillantini e agenti lucidanti hanno il potere di attrarre i raggi nocivi e di accrescere il pericolo di sviluppare una neoplasia cutanea. Il segreto per non correre rischi, assicura Brown, "è applicare sotto i rossetti colorati un filtro solare: i due prodotti devono essere sempre uniti, a ogni rinnovo del trucco".
Fonte: Adnkronos SaluteDal gelato ai ghiaccioli, al cioccolato, alla frutta, le voglie in gravidanza contagiano sempre più donne in attesa.
Ma accanto a prelibatezze come pasticcini, caramelle, cibo speziato, noccioline e patatine fritte, spuntano mix arditi come tonno e banane, oppure uova fritte con salsa alla menta. E passioni insolite, come quelle per il sapone da bucato o il dentifricio.
Secondo uno studio condotto attraverso il sito gurgle.com, sembra infatti che tre quarti delle donne in gravidanza oggi sperimenti una voglia. Un esercito rispetto al 30% di cinquant'anni fa. Non solo. Sembra che in un terzo dei casi (31% circa) la voglia non riguardi cibi, ma prodotti come ghiaccio (22%), carbone (17%), dentifricio (9%), spugne (8%), sapone da bucato (5%) e addirittura gomma da cancellare (1%). L'indagine ha analizzato abitudini, passioni e voglie di 2231 donne britanniche: ad accendere i desideri delle future mamme è soprattutto il cioccolato, seguito da gelato e caramelle. Le voglie arrivano soprattutto al pomeriggio (40%) o alla sera (38%), mentre solo l'8% delle donne in attesa si sveglia per snack di mezzanotte.
Secondo Fiona Ford dell'Università di Sheffield, la voglia di cose strane, come dentifricio o sapone, sarebbe legata all'odore e alla consistenza di questi oggetti, più che al sapore. Sono invece poche le prove a sostegno della teoria secondo cui questo tipo di desiderio sarebbe dovuto alla necessità di soddisfare una carenza nutrizionale. Questo perchè l'organismo, dice la studiosa, non sarebbe in grado di assorbire i nutrienti da carbone o fango. Il consiglio per le donne attratte da oggetti lontani anni luce dagli alimenti è quello di "fare molta attenzione e parlarne con la propria ostetrica. Se invece si tratta della voglia di un cibo dal gusto molto forte, che non comporta un cambiamento della dieta sana e variata, allora non c'è problema".
Fonte: Adnkronos Salute
Gonfiore e chili di troppo. Queste le principali paure che allontanano le italiane dalla pillola anticoncezionale, spingendole a ricorrere sempre più spesso a metodi d'emergenza come la pillola del giorno dopo. Lo hanno detto i ginecologi riuniti a Praga al decimo Congresso della Società europea della contraccezione, aggiungendo che "l'Italia, nonostante alcuni segnali di ripresa, rimane agli ultimi posti in Europa per l'utilizzo di metodi contraccettivi".
Oggi, grazie a estrogeni e progestinici di ultima generazione, il rischio di acquistare chili di troppo è davvero remoto ed è questo il messaggio che si vuole trasmettere alle giovani. Obiettivo condiviso dalla campagna Scegli tu, promossa dalla SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per i diritti e le pari opportunità.
"Un progetto che ha già registrato i primi segnali di successo, ma che vogliamo continuare a rafforzare", ha detto Giorgio Vittori, presidente SIGO. Proprio per questo, "a maggio distribuiremo opuscoli informativi a tutti i ragazzi che si apprestano ad affrontare l'esame di maturità". Senza dimenticare che un ruolo chiave per la diffusione di una contraccezione responsabile spetta anche ai medici di famiglia. "Siamo spesso i primi a confrontarci con le ragazze. - afferma Raffaella Michieli, segretario nazionale della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) - È quindi nostro dovere sforzarci di parlare di più, cercare occasioni di stimolo e approfondimento, non sfuggire questi temi, ma anzi affrontarli noi in prima persona per consigliarle ed evitare che si trovino di fronte a scelte drammatiche o comunque pesanti dal punto di vista della salute, fisica e psichica".
Fonte: Adnkronos SalutePiù bravi a scuola e più svegli i bimbi che sono stati allattatati al seno.A confermare una teoria - più volte riproposta dai fautori dell'allattamento naturale - è uno dei più vasti studi mai realizzati sull'influenza del latte materno nello sviluppo cognitivo, pubblicato sugli Archives of General Psychiatry di maggio e realizzato dall'èquipe diretta da Michael Kramer dell'Università canadese McGill di Montrèal.
I ricercatori hanno seguito per oltre sei anni, insieme ai medici bielorussi di 31 ospedali e cliniche, 14mila bambini bielorussi. La metà delle madri aveva seguito un programma ad hoc a sostegno dell'allattamento esclusivo e prolungato al seno, secondo le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. L'altra metà aveva ricevuto le cure e le indicazioni fornite abitualmente dalla struttura sanitaria. Nel primo gruppo si è avuta una prevalenza dell'allattamento al seno fino ai 12 mesi e, a distanza di sei anni e mezzo, i bambini di questo gruppo ottenevano migliori risultati ai test d'intelligenza, lettura e scrittura.
Fonte: Adnkronos SaluteItaliani promossi in igiene e cura di denti e bocca. "L'attenzione della popolazione è aumentata nettamente, tanto che negli ultimi 10 anni l'incidenza della carie si è ridotta del 20-30%", dice Francesco Riva, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia Odontostomatologica dell'Ospedale Eastman di Roma. Lo specialista sottolinea in particolare l'attenzione dei giovani, "molto più bravi che in passato, e inclini a non sottovalutare l'importanza dell'igiene di denti e bocca. Un miglioramento - aggiunge - che però ancora non ci ha portato a raggiungere gli standard europei". E se alimentazione errata, fumo e alcol si confermano nemici della salute dei denti e della bocca, emerge il problema di molti anziani "costretti a rinunciare alle cure più costose per le difficoltà economiche crescenti". Ma se i giovani sono più curati e attenti, "nella scuola del Belpaese si trascurano i temi dell'igiene orale".
Fonte: Adnkronos Salute