L’incidenza di Covid-19 è tre volte superiore nelle persone con scompenso cardiaco rispetto a quelle senza, il ricovero ospedaliero quattro volte superiore e la mortalità per tutte le cause dieci volte superiore. Questo è quanto emerge da uno studio coordinato dall’Università degli Studi di Milano e dall’IRCCS MultiMedica, in collaborazione con Policlinico di Milano, Università di Perugia, Università di Siena, che ha preso in esame i dati messi a disposizione dall’Osservatorio Epidemiologico di Regione Lombardia. L’indagine, pubblicata sull’International Journal of Cardiology, ha analizzato la frequenza e la gravità dell’infezione da Covid-19 tra il 21 febbraio e il 1 ottobre 2020 – prima che fossero disponibili i vaccini – coinvolgendo 100mila persone con scompenso cardiaco e 400mila senza, di età compresa tra 40 e 109 anni e valutando le infezioni da Covid-19, i ricoveri ospedalieri e la mortalità fino a giugno 2021.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Trieste composto da Gabriele Grassi, Mario Grassi, Michela Abrami Alice Biasin, Domenico Tierno e Federica Tonon ha sviluppato un metodo diagnostico innovativo, rapido ed economico per analizzare le proprietà dell’espettorato e fornire un indicatore affidabile della funzionalità e infiammazione dei polmoni, evidenziandone eventuali alterazioni patologiche. Il test sviluppato dai ricercatori è basato su un software innovativo, SOFT NMR, che utilizza in modo inedito uno strumento agile ed economicamente accessibile come la risonanza magnetica a basso campo (LF-NMR).
C'è un possibile meccanismo comune in specifici profili di citochine infiammatorie presenti nelle donne affette contemporaneamente da emicrania episodica ed endometriosi. A scoprirlo è uno studio condotto dai ricercatori della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma, dell’Università di Roma Tor Vergata, del Policlinico Tor Vergata e del CNR. I risultati, pubblicati sulla rivista Neurology, Neuroimmunology and Neuroinflammation, forniscono nuove prove biologiche dell’esistenza di vie infiammatorie sovrapposte, alla base della multimorbilità osservata in queste pazienti. Questo apre la strada a nuovi potenziali bersagli terapeutici per due patologie ancora prive di cure risolutive.
Il 10-12% dei bambini tra 24 e 36 mesi risulta in fascia di rischio per difficoltà nello sviluppo del linguaggio. È quanto emerge dai primi dati del progetto pilota “Crescere, Comunicare, Parlare”, realizzato nei nidi del Municipio 8 di Roma, che ha coinvolto circa 300 famiglie un questionario sul primo sviluppo linguistico. L’iniziativa ha interessato 14 asili nido e ha incluso una formazione online per oltre 50 educatrici, oltre alla restituzione personalizzata via mail ai genitori. I risultati evidenziano la necessità di agire precocemente: le esperienze italiane, in linea con quelle di altri paesi europei e degli USA, confermano che la prevalenza di difficoltà linguistiche in età prescolare supera il 10%, per stabilizzarsi poi intorno al 7,4% in età scolare, pari a 1 bambino su 14, ovvero 2 bambini per ogni classe.
L’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico fine può compromettere la salute metabolica, alterando la normale funzione del grasso bruno e aumentando il rischio di obesità e diabete. Uno studio co-diretto dall’Università di Zurigo e pubblicato su JCI Insight dimostra che ciò avviene attraverso complessi cambiamenti nella regolazione genica guidati da meccanismi epigenetici.
A breve, anche in Italia, in caso di gravi reazioni allergiche, un semplice spray nasale si affiancherà all’iniezione intramuscolare con cui di solito viene somministrata l’adrenalina, diventando una valida alternativa per chi ha paura dell’ago. Approvato, ad agosto 2024, dalla Food and Drug Amministration (FDA) e dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), e già in commercio in Germania, ha ora raggiunto le ultime fasi di valutazione da parte dell’AIFA e si attende il suo arrivo nel nostro Paese per il 2026.
La maggioranza degli italiani si sente generalmente in buona salute: il 74% degli adulti di 18-69 anni di età dice di sentirsi “bene” o “molto bene”; una piccola percentuale (meno del 3%) riferisce di sentirsi “male” o “molto male”, mentre la restante parte dichiara di sentirsi “discretamente”. È quanto emerge dalla sorveglianza PASSI, il progetto di monitoraggio sui Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia, gestito dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) a partire dal 2006.
È il microbiota intestinale, nei primi 1000 giorni dal concepimento, a decidere lo sviluppo di allergie per il resto della vita. A scoprirlo due recenti studi pubblicati su Annals of Allergy, Asthma & Immunology e Gut Microbes che evidenziano come anomalie nella funzione del microbiota durante i primi anni di vita, sono associate al rischio futuro di sviluppare asma o allergie anche da adulti o anziani. I risultati aprono la strada a nuove prospettive di prevenzione e cura basate su dieta, probiotici e prebiotici, già nei primi mesi di vita o, addirittura, prima ancora della nascita.
Si accende una speranza per le migliaia di pazienti affetti da Encefalomielite Mialgica (ME), nota anche come Sindrome da Fatica Cronica (CFS), finora diagnosticata per esclusione, basandosi su un insieme di sintomi debilitanti, come un’estrema stanchezza che non migliora con il riposo. Un team di scienziati dell’Università dell’East Anglia (UEA) e di Oxford Biodynamics ha sviluppato il primo test del sangue al mondo che sarebbe in grado di diagnosticare la condizione con un’elevata accuratezza. I risultati iniziali pubblicati sul Journal of Translational Medicine e sono molto promettenti.
Un nuovo rapporto della Commissione EAT-Lancet del 2025 dimostra che le nostre scelte alimentari sono i principali responsabili delle sfide globali più urgenti: dalle malattie croniche alla crescente disuguaglianza, dall’accelerazione del cambiamento climatico alla perdita di biodiversità. Infatti, sebbene il mondo produca abbastanza calorie per tutti, quasi 3,7 miliardi di persone non hanno accesso a una dieta sana, a salari adeguati o a un ambiente pulito. Nel frattempo la produzione alimentare genera quasi il 30% delle emissioni globali di gas serra, contribuendo significativamente al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità.
I bambini e gli adolescenti hanno il doppio delle probabilità di sviluppare il Long Covid dopo una seconda infezione da SARS-CoV-2 rispetto ai coetanei che hanno contratto il virus una sola volta. È quanto emerge da un ampio studio finanziato dai National Institutes of Health (NIH) e pubblicato su Lancet Infectious Diseases. I risultati contrastano con la percezione diffusa che il Covid nei più giovani sia sempre “lieve” e che le reinfezioni non comportino rischi aggiuntivi.
I bambini e gli adolescenti hanno il doppio delle probabilità di sviluppare il Long Covid dopo una seconda infezione da SARS-CoV-2 rispetto ai coetanei che hanno contratto il virus una sola volta. È quanto emerge da un ampio studio finanziato dai National Institutes of Health (NIH) e pubblicato su Lancet Infectious Diseases. I risultati contrastano con la percezione diffusa che il Covid nei più giovani sia sempre “lieve” e che le reinfezioni non comportino rischi aggiuntivi.
Un nemico invisibile si annida nello stomaco di oltre 24 milioni di italiani: l’Helicobacter pylori, batterio responsabile del 90% dei casi di cancro gastrico nel mondo. Nonostante interessi circa il 40% della popolazione, l’infezione resta largamente sottodiagnosticata, con conseguenze potenzialmente gravi per la salute pubblica, sottolinea la Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuC).
Le microplastiche danneggiano la salute delle ossa in vari modi. A scoprilo è uno studio collegato a un progetto di ricerca sostenuto dalla Fundação de Amparo à Indagine do Estado de São Paulo (FAPESP), Brasile, e pubblicato sulla rivista Osteoporosis International.
La musica non è solo emozione e intrattenimento, ma può essere anche una nuova frontiera della riabilitazione neurologica dei pazienti con sclerosi multipla. È quanto emerso in occasione del congresso RiMS 2025, nell'ambito del quale sono state esplorate le basi neurali dell’interazione tra cervello, suono e ritmo, illustrando le prime evidenze scientifiche su come questa interazione possa essere impiegata per migliorare le funzioni motorie e cognitive in persone con sclerosi multipla, anche in presenza di profili clinici molto diversi. Benefici in questo ambito anche dalla immaginazione motoria guidata da stimoli ritmici, una tecnica che, attraverso la visualizzazione mentale del movimento, potenzia l’efficacia della riabilitazione.
Realizzato primo reimpianto di tessuto ovarico crioconservato realizzato con tecnica robotica a singolo accesso in una paziente oncologica. Il traguardo è stato raggiunto con successo all’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) dall’equipe di chirurghi di Enrico Vizza direttore della UOC di Ginecologia Oncologica e del Centro di Oncofertilità IFO.
Nasce dalla collaborazione tra due Istituti di ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli – l’Istituto per gli endotipi in oncologia, metabolismo e immunologia (Cnr-Ieomi) e l’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti (Cnr-Isasi) – la tecnica innovativa per la diagnosi precoce dei tumori, una delle sfide più urgenti della medicina contemporanea. Basata sulla caratteristica ottica della bi-rinfrangenza delle cellule, la Polarization-Sensitive HoloTomography (PS-HT) è una metodica completamente label-free, cioè capace di analizzare le cellule senza bisogno di coloranti o marcatori chimici. In questo modo è possibile osservare le cellule nel loro stato naturale e distinguere con grande accuratezza quelle sane da quelle tumorali. Lo studio è pubblicato sulla rivista Advanced Science.
Più della metà della popolazione generale negli Stati Uniti e in Europa soffre di secchezza oculare, ma solo il 20% dei pazienti europei e il 17% dei pazienti statunitensi hanno ricevuto una diagnosi e possono aspettare anni per un aiuto professionale. Queste sono le conclusiono di una ricerca presentata al 43esimo congresso della Società Europea di Chirurghi della Cataratta e della Refrattività. “I risultati dei nostri studi – spiega Piotr Wozniak, chirurgo refrattivo e specialista dell’occhio secco presso le cliniche oculistiche Optegra di Varsavia, in Polonia, nonché docente e istruttore clinico presso l’Università Cardinal Stefan Wyszyński di Varsavia – rivelano un gruppo consistente di pazienti che soffrono senza alcun aiuto".
La dieta mediterranea fa bene a tutti: è noto. Oggi sappiamo però che bio è meglio. È quanto emerge dalla fase conclusiva dello studio guidato dall’Università di Roma Tor Vergata e pubblicato sulla rivista Microorganisms: quattro settimane di dieta mediterranea biologica sono sufficienti per modificare in modo misurabile la composizione del microbiota intestinale e aumentare l’abbondanza di batteri considerati benefici, con miglioramenti antiinfiammatori, antiossidanti e immunomodulanti. Lo studio dimostra che a parità di calorie e nutrienti, è la qualità degli alimenti a fare la differenza: la scelta del biologico amplifica gli effetti positivi della dieta mediterranea.
Uno studio italiano rivoluziona lo standard di cura dei pazienti che hanno subito un’angioplastica coronarica, mostrando i vantaggi di un approccio farmacologico personalizzato. Il team di ricerca coordinato da Giovanni Esposito, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli, ha dimostrato che la terapia antiaggregante doppia (DAPT), di solito prescritta per 12 mesi, è più efficace se somministrata “su misura” per un periodo che può variare dai 3 ai 24 mesi. I risultati dello studio PARTHENOPE sono stati pubblicati sul Journal of the American College of Cardiology, insieme a un editoriale che ne sottolinea il valore e le implicazioni cliniche.